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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I social, l'odio e le fake news: internet ha bisogno di regole (lo dice Zuckerberg)

Sul Washington Post l'appello del fondatore di Facebook: "La tecnologia è una parte importante della nostra vita, ma nel tempo è diventata incontrollabile. Non possiamo fare tutto da soli"

L’odio, le fake news, i rischi per la privacy. Per salvare Internet c’è bisogno di nuove regole. A dirlo, dalle colonne del Washington Post, il fondatore del social più frequentato al mondo: Mark Zuckerberg. Più volte criticato per non aver saputo proteggere i dati dei suoi utenti, nonché per non aver saputo contrastare il dilagare delle bufale, Zuckerberg ora ammette che da solo anche un colosso come facebook non può fare molto ed è necessario che i governi e le autorità di regolamentazione abbiano "un ruolo più attivo". 

"I social hanno troppo potere, sono d'accordo"

"I legislatori spesso mi dicono che abbiamo troppo potere sulle parole e, francamente, sono d'accordo", ha scritto Zuckerberg, affermando che Facebook "non dovrebbe prendere così tante decisioni importanti per conto nostro" e che ha quindi creato un organismo indipendente in modo che le persone potessero appellarsi alle decisioni. Le aziende di Internet "dovrebbero essere responsabili del rispetto degli standard sui contenuti dannosi", ha aggiunto, ma ha affermato che "un approccio più standardizzato" dovrebbe essere utilizzato su tutte le piattaforme. Insomma, il messaggio è chiarissimo: Facebook non può fare tutto da sola. Ci vogliono regole e leggi che siano valide per tutti. 

"Ho passato la maggior parte degli ultimi due anni a concentrarmi su problemi come contenuti dannosi, integrità elettorale e privacy. Penso che sia importante definire quali ruoli vogliamo che le aziende e i governi possano giocare nell'affrontare queste sfide".

"La  tecnologia è una parte importante della nostra vita e aziende come Facebook hanno enormi responsabilità", ha scritto il fondatore del social network. "Ogni giorno prendiamo decisioni su contenuti dannosi, su cosa costituisce la pubblicità politica e su come prevenire attacchi informatici sofisticati. Queste cose sono importanti per mantenere la nostra comunità al sicuro, ma se iniziassimo da zero, non chiederemmo alle aziende di formulare questi giudizi da soli".

Zuckerberg ha inoltre affermato che la regolamentazione è necessaria in quattro aree: "contenuti dannosi, integrità delle elezioni, privacye portabilità dei dati". 

Le accuse a Facebook dopo l'attentato in Nuova Zelanda

Facebook è stato oggetto di intense critiche questo mese dopo l'attacco mortale a due moschee a Christchurch, in Nuova Zelanda, durante il quale l'aggressore ha trasmesso in diretta gli eventi su Facebook. È stato anche criticato per aver permesso a trolls sostenuti dalla Russia di pubblicare annunci volti a influenzare le elezioni presidenziali americane del 2016, oltre allo scandalo della raccolta dei dati di Cambridge Analytica. Il gigante dei social media ha anche annunciato che avrebbe vietato i contenuti asupporto del nazionalismo bianco e del separatismo bianco sulle sue piattaforme e giovedì ha affermato di aver introdotto regole più severe sulla pubblicità in vista delle elezioni del Parlamento europeo di maggio.

"La tecnologia è diventata incontrollabile"

"La tecnologia è una parte importante della nostra vita, e le aziende come Facebook hanno enormi responsabilità", ha ammesso il 34enne top manager, "ma sembra che qualcosa nel tempo sia cambiata, è diventata incontrollabile. Aggiornando le regole per Internet, possiamo preservare il meglio di questo mondo, la libertà che hanno le persone di esprimersi e quella degli imprenditori di inventare cose nuove, proteggendo anche la società dai danni più ampi".

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