rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Treviso

Rientra in Italia e si sente male: è positivo al coronavirus. Tutta la famiglia in quarantena

L'uomo, un 57enne rientrato dal Kosovo, è stato sottoposto al tampone dai medici del pronto soccorso del Ca' Foncello di Treviso. Oltre a lui sono stati messi in quarantena la moglie, il figlio e la nuora. I nuovi focolai di contagio nei Balcani ora fanno paura anche in Friuli Venezia Giulia

Si sentiva male da alcuni giorni, così si è deciso ad andare al pronto soccorso dove però ha scoperto di essere rimasto contagiato. A risultare positivo al coronavirus è stato un uomo di 57 anni rientrato dal Kosovo lo scorso mercoledì 17 giugno. L'uomo vive in Veneto con la moglie, il figlio e la nuora: ha avvertito i primi sintomi del coronavirus negli ultimi giorni e, nella giornata di ieri, è stato sottoposto ai dovuti esami del caso da parte dei medici del pronto soccorso dell'ospedale Ca' Foncello di Treviso.

E purtroppo i risultati degli esami non hanno lasciato dubbi. "L'uomo - racconta Francesco Benazzi, direttore generale dell'Ulss 2 - è stato subito sottoposto a quarantena, come anche tutti i suoi familiari che, tra l'altro, saranno sottoposti al tampone nella giornata di mercoledì".

I nuovi focolai di contagio nei Balcani ora fanno paura anche in Friuli Venezia Giulia. Dopo i tre casi registrati nei giorni scorsi tra persone provenienti proprio dai Paesi della ex Jugoslavia, infatti, ieri due cittadine serbe sono risultate positive e sintomatiche dopo essere arrivate in Italia alcuni giorni fa dal proprio Paese d’origine. Una situazione che ha spinto il presidente della Regione Massimiliano Fedriga a chiedere al governo una stretta sull’isolamento da imporre a chi proviene da queste zone.

"Abbiamo compiuto uno sforzo enorme per avere numeri ottimi e il merito va ai cittadini a cui sono state tolte molte libertà durante il lockdown - ha detto Fedriga -. Ora è inaccettabile importare contagi da zone a rischio e soprattutto da Paesi inseriti nella lista dei luoghi ancora soggetti alla quarantena in ingresso. Chiediamo al governo di reintrodurre immediatamente le sanzioni penali a carico di chi non rispetta l'isolamento di 14 giorni. Non possiamo controllare noi i nostri confini terrestri".

Focolai nei Balcani, nuovo lockdown in Serbia: scontri con la polizia

Ed è stata una notte di guerriglia urbana a Belgrado, dove nelle scorse ore si è assistito a violenti scontri tra manifestati e polizia a causa delle nuove restrizioni anti Covid varate dal governo serbo per far fronte ai nuovi focolai scoppiati nel Paese. Le proteste hanno avuto inizio poco dopo l'annuncio da parte del presidente Aleksandar Vucic di nuove misure restrittive che impongono limiti alla libera circolazione delle persone (coprifuoco varato per tutto il prossimo fine settimana e il divieto di raduno con più di cinque persone al chiuso e all'aperto). I manifestanti hanno lanciato sassi e petardi contro gli agenti in tenuta antisommossa davanti al Parlamento di Belgrado.

"L'Italia sta sottovalutando i casi importati dall'estero"

"L’Italia in questa fase sta sottovalutando i casi importati dall’estero, mentre dovrebbe attuare maggiori controlli sugli arrivi da Paesi a rischio". A sostenerlo è Andrea Crisanti, direttore del Laboratorio di virologia e microbiologia dell'Università di Padova. "La maggior parte dei focolai sono tutti di importazione e sicuramente non è stato forse valutato a pieno quello che sta succedendo negli altri Paesi", ha spiegato Crisanti secondo cui bisogna fare molto di più in questo campo, come ad esempio predisporre test e tamponi per i voli in arrivo. "Chiaramente serve la logistica, bisogna vedere quanti passeggeri ogni giorno vengono tracciati. Occorre poi fare delle stime", ha spiegato l'epidemiologo al quotidiano Il Messaggero, aggiungendo: "Servirebbe dotare le frontiere della possibilità di accesso al codice di prenotazione che permette di identificare il tragitto. Teoricamente saremmo ancora in tempo, diciamo che siamo all'ultimo momento giusto".
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Rientra in Italia e si sente male: è positivo al coronavirus. Tutta la famiglia in quarantena

Today è in caricamento