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Martedì, 16 Aprile 2024
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"Grazie Covid": Gian Mario distrugge a colpi di mazza la sua pizzeria

Dopo due mesi di chiusura forzata delle attività aumenta nel paese la sensazione che 'non andrà tutto bene'. Sono molti gli esercenti che vedono la prospettiva di una drastica riduzione dei ricavi anche dopo la riapertura. E c'è chi decide di non riaprire

Troppi costi per riaprire l'attività secondo le nuove regole, così un ristoratore sassarese ha deciso di chiudere la sua pizzeria. Ma Gian Mario Fenu si è spinto oltre iniziando a demolire il locale a colpi di mazza: il gesto filmato in diretta, è stato poi postato dallo stesso imprenditore su Facebook.

"Grazie al Covid-19" il titolo del filmato diventato virale sul web. Per Gian Mario, pizzaiolo fin da bambino, la crisi economica iniziata con la pandemia di coronavirus ha sancito la parola fine per il suo locale, il Fanatic Pub Pizzeria di Ploaghe (Sassari), aperto da 29 anni. 

Troppo alti i costi per riaprire, tanto vale chiudere. Il ristoratore aveva iniziato il 7 maggio scorso una vera e propria svendita online del mobilio del locale. "Vendo ultime 20 sedie 25 euro cadauna se le acquistate in blocco a 20 euro proprio perché oggi siamo alla rovina!!!" scriveva il pizzaiolo. Poi è stato il turno dei tavoli da esterno "50 euro cadauno" e dei lampadari, quadri, tavoli e piatti. "Vendo 60 piatti per pizza a 3 euro cadauno" scrive su Facebook. Poi rispondendo a amici e clienti racconta la sua volontà di chiudere l'attività di ristorazione lasciando invece aperta quella di un bar, sempre nel paesino dell'entroterra sassarese.  

"Non dirmi che sei in bancarotta?" gli chiedono online. "Eia" la risposta in dialetto gallurese, poi il video che non lascia spazio all'immaginazione: "Grazie al Covid" mentre il locale si riempie di polvere e calcinacci. 

fermo immagine da video facebook-2

Dopo due mesi di chiusura forzata delle attività aumenta nel paese la sensazione che 'non andrà tutto bene'. La mancanza di reddito e le incertezze per il futuro sono le cornici di un quadro fosco in cui molti esercenti vedono la prospettiva di una drastica riduzione dei ricavi anche dopo la riapertura. Una disperazione che sta esplodendo come dimostrano gesti non più isolati ma che si fanno drammatici in zone come quelle della Gallura dove si vive come un dramma la mancata attività legata al turismo che sarà ovviamente compromesso.

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