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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Roma, dopo il gesto del cardinale un rave party nel palazzo occupato

Previsto per il 17 maggio, l'Amen rave era stato annullato sull'onda delle polemiche scoppiate sull'occupazione. L'appuntamento è stato ora fissato di nuovo per venerdì 31 maggio. Intanto la Procura di Roma ha aperto un'inchiesta sull'allaccio della corrente

Il gesto dell’elemosiniere pontificio Konrad Krajewski, che ha riattaccato la luce in un palazzo occupato di Roma ha fatto il giro delle testate nazionali dividendo la politica e l'opinione pubblica. Non tutti però sanno che lo stabile di via Santa Croce in Gerusalemme, nel centro della Capitale, ospita anche un ristorante ed una discoteca. Proprio nel locale al piano seminterrato venerdì 31 maggio ci sarà l'Amen rave. 

L'evento, inizialmente previsto per il 17 maggio, era stato annullato sull'onda delle polemiche scoppiate sull'occupazione e si era deciso di organizzare durante lo scorso weekend un 'open day' aprendo le porte dello spazio per far conoscere le attività che si svolgono nei locali.

L'Amen rave è stato ora fissato di nuovo per venerdì 31 maggio alle ore 22. "Per rivendicare tutti insieme le nostre attività culturali e determinati momenti di socialità e per dare una risposta forte agli attacchi che stanno subendo tutti i Csoa di Roma", fa sapere Spin Time Labs in un post su Facebook. "Balliamo - continua - per difendere i nostri spazi di libertà".

Roma, lavori di ristrutturazione nello stabile occupato

In questi giorni la discoteca dello Spin Time Labs è chiusa per lavori di ristrutturazione: "Dopo queste settimane difficili la situazione" si legge in un posto del collettivo "a Spin Time Labs è tornata alla normalità e sono già iniziati i lavori di insonorizzazione e di messa in sicurezza della sala". 

La Procura ha aperto un'inchiesta 

Intanto oggi la Procura di Roma ha aperto un fascicolo sull'allaccio della corrente nel palazzo occupato di via Santa Croce in Gerusalemme 55, dopo il distacco di sei giorni prima a causa di una morosità. Un gesto che ha fatto il giro del mondo, la cui paternità è stata rivendicata dall'elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Krajewski, che ha di fatto ridato la luce all'immobile dove vivono 450 persone, tra cui un centinaio di bambini.

L'esposto era stato presentato alle forze dell'ordine da Areti, la società di Acea che gestisce la rete di distribuzione dell'elettricità nella Capitale, ipotizzando il furto di energia. Un atto definito come "dovuto" avanzato, però, contro ignoti. Ora, con l'apertura del fascicolo di indagine, il cardinale potrebbe essere iscritto nel registro degli indagati. Krajewski ha fin da subito rivendicato il suo gesto, anche se non è chiaro chi abbia materialmente riattaccatto l'elettricità. E non è neppure chiaro se, come promesso, Krajewski abbia poi saldato il conto degli occupanti con Areti che ammonta ad oltre 300mila euro. 

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