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Martedì, 19 Marzo 2024
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Costretti ad abitare in una ex scuola: "A mia figlia dico di non vergognarsi, è la vita"

Aule trasformante in stanze, bollenti d'estate e gelide in inverno: condizionatori e ventilatori o scaldabagno vanno utilizzati a turno altrimenti salta la corrente. Così si vive nell'Italia senza lavoro: "Paghiamo 60 euro d'affitto, soldi che riusciamo a racimolare"

C'è una scuola nel quartiere Libertà di Benevento che scuola non è. Lo è stata, ma ora le aule non hanno più lavagne, né banchi perché sono diventate case per nove famiglie. Dentro ci sono letti, tavoli, sedie e cucine. Lungo i due corridoi non ci sono i disegni dei bambini, ma stendibiancheria, scarpiere, armadi, giochi e chiodi ai muri che fungono da stanzino per le scope.

Da gennaio del 2014 circa trenta persone in emergenza abitativa vivono nella 'San Modesto 1', con il consenso del comune di Benevento (concesso dall'amministrazione Pepe allora in carica) e dopo una protesta serrata, portata avanti insieme al 'Movimento lotta per la casa', per avere un tetto in attesa della costruzione e dell'assegnazione di nuovi alloggi di edilizia popolare.

Le stanze sono state adattate a mini appartamenti dalla Caritas. Sulla porta di ogni aula, su di un foglio incollato con lo scotch, c'è scritto a penna, o riportato con un adesivo, il cognome di ogni famiglia. Le aule/appartamento sono al primo piano dell'edificio, sopra c'è il terrazzo impermeabilizzato con la guaina. Fuori fa caldo, ma dentro ancor di più. Condizionatori o ventilatori possono essere utilizzati a turno altrimenti salta la corrente.

"È così anche quando cuciniamo o facciamo le docce - dice all'Adnkronos Gerarda, una delle signore che abita nella scuola - Dobbiamo coordinarci perché se io uso il forno e un'altra persona va a fare la doccia, utilizzando lo scaldabagno, il contatore va in tilt per il sovraccarico e si stacca".

I bagni sono in fondo ai due corridoi, come in tutte le scuole. "Quando è inverno e la mia bambina si sveglia per fare la pipì - spiega Enza - la devo coprire per bene. Il corridoio è molto freddo e i bagni sono un po' distanti". Alla pareti macchie di umidità, ai finestroni grossi teli per evitare alla luce e al calore di entrare.

Vivere in un ex edificio scolastico non è facile, ma per loro che ci sono dentro è una gran fortuna.

san modesto benevento-2

"Abbiamo lottato tanto per avere un tetto sulla testa - continua Gerarda -, diversamente saremmo in mezzo alla strada. Il lavoro scarseggia e non possiamo permetterci di pagare un affitto normale. Qui versiamo una quota che varia in base al reddito, parliamo di 60-70 al mese, soldi che riusciamo a racimolare".

"Qualcuno ha preso in giro i nostri bambini perché abitiamo in una scuola - aggiunge Enza - ma ho spiegato a mia figlia che non deve vergognarsi, è la vita". Dall'ala destra del corridoio c'è qualcuno che ascolta musica neomelodica ad alto volume.

"Com'è la convivenza? All'inizio non facile - ammette Gerarda - poi ci siamo abituati e ora siamo una famiglia. Ci aiutiamo sempre. Penso che quando lasceremo questa scuola ci mancheremo. Sono cinque anni che viviamo qui, i nostri bambini erano piccoli quando siamo arrivati, altri ne sono nati: abbiamo condiviso momenti belli e brutti. Nonostante le difficoltà siamo grati di avere un tetto sulla testa e ringraziamo i ragazzi che si sono fatti portavoce della nostra protesta rivendicando il diritto alla casa con noi e per noi".

I ragazzi sono quelli del Movimento lotta per la casa, ora Asia-Usb. "È partita la costruzione dei nuovi alloggi - spiega all'Adnkronos uno di loro, Cosimo Maio - ed è partito anche il secondo bando per l'assegnazione che prevede una riserva del 25% per le emergenze abitative. Bisognerà attendere i tempi burocratici: la commissione comunale già si è riunita e ha dato il suo parere, ora si passa a quella provinciale, poi c'è il completamento dei lavori. Si spera che entro l'anno prossimo queste famiglie possano avere una casa vera. La convezione, inizialmente, fu concessa per cinque anni poi convalidata dall'attuale amministrazione Mastella".

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