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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Silvia Romano libera, ma a fare notizia è la sua conversione (spontanea?)

Il Commento - La giovane cooperante è tornata in Italia dopo un anno e mezzo di prigionia tra Kenya e Somalia. I nuovi abiti islamici, però, colpiscono più dell'abbraccio con i genitori e accendono la polemica

Il jilbab - un comune abito islamico - al posto dei jeans con cui nel 2018 era partita per il Kenya, il capo coperto, e la mascherina. Così Silvia Romano è scesa dall'aereo che l'ha riportata in Italia dopo un anno e mezzo di prigionia tra il Paese africano in cui era in missione e la Somalia. Dietro quell'outfit la rivelazione che la stessa giovane cooperante avrebbe fatto agli uomini dell'Intelligence italiana: "Mi sono convertita all'Islam. E' stata una mia libera scelta" aggiungendo di non aver subito violenze, di essere stata "trattata bene" dai suoi sequestratori - i jihadisti di Al Shabab - e smentendo di aver sposato uno di loro. 

Dichiarazioni che hanno tolto la scena alle potenti immagini dell'abbraccio tra Silvia e i suoi genitori, facendo dimenticare persino l'ancor più delicata questione del riscatto. #convertita e #Aisha (il nome che avrebbe scelto la 24enne dopo aver abbracciato la nuova fede) schizzano in cima alle tendenze Twitter, trascinandosi dietro un'interminabile scia di critiche e insulti, tra chi condanna la sua scelta e chi insinua complotti, come a dire "a saperlo prima la lasciavamo lì" (ma è stato detto di molto peggio). Insomma, libera sì, ma non di convertirsi. In nome della sacrosanta libertà di espressione, quindi anche di critica, oltre agli haters, che vi si appellano in modo distorto e pretestuoso, ecco anche le prime pagine di quotidiani come 'Libero' e 'Il Giornale' che urlano titoli come "Abbiamo liberato un'islamica" e "Islamica e felice, Silvia l'ingrata", scatenando l'ira dei benpensanti di sinistra e non solo. La polemica, dunque, dai social si trasferisce presto nel dibattito politico. 

Infiamma gli animi il tweet di Simone Angelosante, sindaco leghista di Ovindoli: "Avete mai sentito di qualche ebreo che liberato da un campo di concentrmento si sia convertito al nazismo e sia tornato a casa in divisa delle SS?". A rispondere è Enrico Mentana su Instagram: "A tutti quelli che in queste ore fanno orrendi e insensati paragoni tra Silvia Romano e chi tornò da un campo di sterminio voglio solo sommessamente ricordare che Auschwits sorgeva nella cattolicissima Polonia, e che lo stesso Hitler era cattolico, battezzato e cresimato. Provate a riformulare il paragone ora". Più 'polite' l'atteggiamento di Matteo Salvini, che apre a una riflessione profonda: "Quando si libera dopo diciotto mesi di prigionia una ragazza di 24 anni è il momento della festa. Poi qualche domanda deve avere una risposta perché il Paese in cui Silvia è stata rapita, ho letto che si è convertita all'Islam, ricordo sotto voce che in quel paese, il Kenya, a proposito di diritti umani, l'Islam è fuori legge ed è punito con la prigione. In quel paese - continua il leader della Lega - le donne valgono molto meno dell'uomo perché l'uomo può sposare quante donne vuole e la donna no, visto che c'è la poligamia per legge, e i soldi che sarebbero stati pagati per il riscatto sarebbero stati incassati da questa associazione terroristica Al-Shabaab che con attentati ed autobombe ha ucciso migliaia di persone. Io avrei tenuto un atteggiamento da parte delle istituzioni più sobrio, un profilo più basso, penso che un ritorno più riservato avrebbe evitato pubblicità gratuita a questi infami che nel nome della loro religione hanno ammazzato migliaia di persone".

Silvia Romano, la conversione è davvero spontanea?

Centro. E' proprio questo il punto, la domanda da porsi prima di qualunque libero giudizio. La conversione di Silvia Romano è davvero spontanea? Secondo Amar Abdllah, imam della comunità islamica di Napoli, non ci sono dubbi: "L'Islam non accetta le conversioni forzate - fa sapere all'Adnkronos - Un versetto del Corano dice 'non forzate la gente a diventare musulmana', e un altro versetto dice 'voi avete la vostra religione e noi la nostra', questa è la libertà religiosa". Per Magdi Cristiano Allam, invece, giornalista e politico egiziano naturalizzato italiano, che nel 2008 si convertì dall'Islam al Cristianesimo, le cose non stanno proprio così. Il saggista, interpellato da Today, definisce "inverosimile la conversione spontanea all'Islam di una giovane catturata quando aveva 23 anni da criminali in Kenya e venduta ai terroristi islamici somali di Al-Shabab, la cui ragione di vita è imporre la dittatura islamica ovunque nel mondo", accendendo i riflettori sulla "strategia di islamizzazione dell'Italia e dell'Europa". Con questa lettura la conversione di Silvia Romano, seppure lei, secondo le ricostruzioni emerse, abbia parlato di una scelta consapevole e presa in autonomia, assume ben altri contorni, ovvero quelli dei gruppi armati che fanno guerra terroristica non solo con le bombe ma creando paure profonde nel nome delle più moderne crociate. 

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