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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Fase 2, il governo tira dritto: spostamenti tra le regioni non prima di giugno

Il popolo dei "congiunti" separati tra le regioni dovrà ancora attendere. Ecco il piano che il governo sta mettendo a punto insieme ai governatori regionali

Prima di giugno non ci si sposterà tra le regioni italiane. Il popolo dei "congiunti" separati tra le regioni dovrà ancora attendere. La conferma è arrivata oggi al question time della Camera: Francesco Boccia, ministro per gli affari regionali e le autonomie nel governo Conte II, ha sottolineato che ogni valutazione sarà fatta a partire dal 18 maggio ed entro la fine del mese. In ogni caso, ha aggiunto, "sarà più facile garantire una relazione tra regioni a basso rischio, sarà molto più complicato consentire il passaggio di cittadini da una regione a basso rischio ad una ad alto rischio e viceversa".

E' escluso, dunque, che ci si potrà muovere tra regioni diverse già da lunedì 18 maggio. Sui divieti di mobilità interregionale non ci saranno novità almeno fino al primo giugno. Il ministro Boccia aveva già dichiarato che "dipenderà dai dati delle singole regioni che a partire da giovedì vedremo ogni settimana: saranno pubblici. Due regioni a basso rischio, a maggior ragione se limitrofe, sarà naturale che potranno avere mobilità interregionale. Ma se una regione è ad alto rischio e una a basso rischio ci saranno inevitabili limitazioni automatiche. Questo meccanismo non è stato ancora definito perché è il più complesso e andrà deciso insieme".

Spostamenti tra regioni diverse: qual è il piano del governo

Il governo, insieme ai governatori regionali, sta mettendo a punto in queste ore un piano per gli spostamenti tra regioni che si fonderà sempre sul monitoraggio costante della curva dei contagi. L'idea del governo è la seguente: se due regioni vicine sono entrambe a basso rischio e con pochi contagi potranno riaprire i confini e consentire la libera circolazione dei cittadini. Ma questo, come detto, non prima del mese di giugno. Poi, in seconda battuta e sempre con gradualità e monitorando i contagi, si aprirà a tutte le altre, in base alle condizioni della singola regione per contenere i rischi.

Il viceministro della Salute Pierpaolo Sileri aveva parlato stamattina di possibili spostamenti interregionali dal primo giugno: "Dal 18 maggio faremo un passo avanti e di questo ne sono sicuro e per fine mese ci sarà maggiore libertà. Ovviamente non posso garantire oggi la libertà del movimento fra diversi Regioni perché è un momento di osservazione; è una fase 2 molto iniziale e ci sono 12 regioni che hanno meno di 12 infetti. E' come se all'Italia fosse stata data una lettera di dimissioni dopo una brutta malattia: bisogna aspettare queste due settimane e vedere come va. Noi dobbiamo essere pronti a non farci prendere alle spalle da eventuali altri contagi".

Secondo quanto stabilito nell'ultimo Dpcm del 26 aprile, dal 4 maggio è possibile circolare ma solo nell’ambito della regione in cui si ha la residenza e incontrare i propri congiunti (a patto che siano residenti nella stessa regione e che si rientri in giornata a casa). Gli spostamenti al di fuori della propria regione, al momento, restano consentiti esclusivamente per ragioni di lavoro, salute o assoluta urgenza. E chi si trova fuori dal proprio domicilio, abitazione o residenza potrà rientrarvi? Il decreto prevede che sia in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse.

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