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Martedì, 16 Aprile 2024
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La piccola Tafida è in Italia, la madre: "Qui ho ritrovato la speranza"

La bambina inglese è stata trasferita al Gaslini di Genova in terapia intensiva: i medici del London Royal Hospital avevano deciso di staccare la spina ai macchinari, ma l'Alta Corte ha accolto la richiesta dei genitori

È atterrato all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova nella serata di ieri l'aereo-ambulanza con a bordo Tafida Raqeeb, la bimba di cinque anni ricoverata in stato di minima coscienza al London Royal Hospital dopo un trauma cerebrale e trasferita al Gaslini in terapia intensiva.

L'ospedale genovese già a luglio aveva dato la sua disponibilità a prenderla in carico, ma il via libera dell'Alta Corte inglese è arrivato solo a ottobre, in risposta alla richiesta dei genitori di Tafida, l’avvocato 39enne Shelina Begum e il consulente edile 45enne Mohammed Raqeeb, di avere un secondo parere dai medici genovesi dopo che i colleghi londinesi avevano avanzato la decisione di staccare le spine ai macchinari che tengono la bambina in vita.

Ad accogliere la piccola accompagnata dai genitori anche il presidente della Regione Giovanni Toti che ha rassicurato i genitori sul fatto che la bimba "avrà tutta la migliore assistenza dai medici e dal personale dell'ospedale pediatrico Giannina Gaslini. Siamo venuti a portare la nosta vicinanza alla sua famiglia e siamo convinti di aver fatto la cosa giusta. Un piccolo gesto per dare un abbraccio simbolico e commosso della Liguria a questa bambina e alla sua famiglia". 

La mamma: "Qui ho ritrovato la speranza"

I genitori della bimba credono ancora che la piccola Tafida ce la possa fare. "La principale differenza tra la sanità inglese e quella italiana è che dal primo momento in cui Tafida è stata ricoverata in Inghilterra i dottori continuavano a dire 'non ce la farà'. Questo me lo sono sentita dire fino all'ultimo momento. Invece qui al Gaslini ho trovato speranza". Così, Shelina Begum, madre di Tafida ha commentato il ricovero della piccola al Gaslini. 

"Chiesta la cittadinanza italiana per motivi umanitari"

Ad attendere a Genova la bambina anche l'avvocato Filippo Martini, segretario di Giuristi per la vita, associazione che ha assistito la famiglia nella battaglia contro il Royal London Hospital. La famiglia, anche grazie alle donazioni raccolte, si fa carico dei costi del trasferimento e delle tariffe legate al ricovero al Gaslini. Martini ha però spiegato all'Ansa di aver "chiesto per conto della famiglia la cittadinanza per Tafida per motivi umanitari". "Abbiamo presentato domanda quando il ministro dell'Interno era ancora Matteo Salvini. L'abbiamo ripresentata anche con il nuovo governo e attendiamo risposta. Aiuterebbe la famiglia anche per i costi sanitari".

Il caso ricorda quello di altri due piccoli, Charlie Gard e Alfie Evans, al centro di una dura battaglia giudiziaria tra medici e genitori, terminata con la morte di entrambi i piccoli a seguito dell'interruzione del supporto vitale. Questa volta il giudice dell'Alta Corte Alastair MacDonald si è pronunciato a favore dei genitori di Tafida e contro il Barts Health Nhs Trust, che gestisce l'ospedale a est di Londra, dove la piccola è ricoverata da febbraio.

Tafida ANSA-2

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