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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Terrorismo, condanna confermata per Fatima: 9 anni alla prima foreign fighter italiana

La Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni di reclusione per Maria Giulia Sergio, partita nel 2014 per andare in Siria e unirsi all'Isis. Della ragazza non si hanno più notizie da ormai cinque anni

Nove anni di reclusione per Maria Giulia Sergio, detta 'Fatima'. La Cassazione ha reso definitiva la condanna per terrorismo alla giovane ragazza italiana, considerata la 'foreign fighter' italiana. La Suprema Corte ha così respinto il ricorso presentato dalla difesa della donna contro la sentenza con cui la Corte d'assise d'appello di Milano, lo scorso anno, aveva confermato le condanne pronunciate in primo grado. Maria Giulia Sergio partì nel 2014 per la Siria per unirsi alle milizie dello Stato Islamico e da allora non si sono più avute sue notizie. La Cassazione ha anche respinto il ricorso presentato per conto suo e di altri quattro imputati tra i quali il marito, l'albanese Aldo Kobuzi (condannato a 10 anni), e la 'maestra indottrinatrice', Haik Bushra (condannata a 9 anni), cittadina canadese.

Terrorismo, 9 anni di reclusione per Fatima

Ma chi è Maria Giulia Sergio? L'identikit di Fatima venne fatto dai giudici della Corte d'Assise di Milano nelle motivazioni della sentenza che, il 19 dicembre del 2016 aveva portato alla sua condanna a 9 anni di carcere per terrorismo internazionale:  "Una donna fortemente determinata a dare il proprio contributo all'attuazione delle azioni terroristiche, ed anzi era desiderosa di compierle in prima persona, motivo per cui aveva iniziato ad addestrarsi all'uso delle armi". 

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Nel provvedimento, il collegio presieduto da Ilio Mannucci Pacini si era soffermato soprattutto sull'azione di "coinvolgimento dei propri familiari" compiuta da Fatima attraverso una serie di messaggi e chat inviati dai territori del Califfato: "E' a seguito delle sue insistenze, e alla sua offerta di aiuto nell'organizzazione del viaggio, che questi avevano deciso di raggiungere i territori dell'Isis". Un'insistenza "spesso connotata da toni aggressivi e comunque perentori" e da tale "forza persuasiva" che secondo i giudici milanesi dimostra come il reale obiettivo di Fatima non fosse quello di "organizzare semplicemente un viaggio di ricongiungimento familiare". La foreign fighter, "voleva che anche i suoi familiari rispondessero alla chiamata individualizzata al jihad lanciata dai vertici dell'Is, fornendo il proprio contributo personale". Non a caso "più volte aveva loro ricordato che nell'impossibilità di raggiungere la Siria avrebbero dovuto attuare il jhiad in Italia e che qeusto consisteva nell'uccisione dei miscredenti".

Terrorismo, Fatima sarebbe morta in Siria

Dal 2014 non si hanno più notizie di Maria Giulia Sergio che, secondo la sorella Marianna, sarebbe "morta in Siria". Nel blitz del luglio 2015, erano finiti anche il padre, Sergio Sergio, condannato a 4 anni per pianificazione di viaggio finalizzato al terrorismo, e sua sorella Marianna, condannata a 5 anni e 4 mesi in abbreviato. La madre, Assunta Buonfiglio, pure lei arrestata, è invece morta a ottobre 2015 prima dell'inizio del processo.

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