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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Il titolo di Libero su Sanremo: "Il Festival dell'immigrazione passa da Modugno a Maometto"

Fa discutere il titolo in prima pagina del quotidiano diretto da Pietro Senaldi. Libero attacca la giuria degli esperti di Sanremo, che avrebbe scelto Mahmood - spiega - solo per attaccare Salvini. "Il sistema di voto va cambiato", dice il presidente Rai Marcello Foa

"Il Festival dell'immigrazione. Sanremo passa da Modugno a Maometto". Titola così in prima pagina, oggi, il quotidiano Libero. Un titolo molto polemico e provocatorio dedicato al Festival di Sanremo 2019, che si è concluso sabato con la vittoria di Mahmood, artista nato a Milano da mamma sarda e papà egiziano. Il giornale diretto da Pietro Senaldi sottolinea che "Mahmood è italiano al cento per cento e non ha lanciato slogan né appelli", aggiunge che "la canzone Soldi (qui il testo) in realtà denuncia le difficoltà dell'integrazione ed è un inno all'Occidente", ma critica la giuria di esperti che si sarebbe fatta "guidare dall’ideologia in un festival - scrive Senaldi - che era partito come il festival degli immigrati, con quattro canzoni dedicate al tema".

Il titolo di Libero sul Festival di Sanremo

Il direttore di Libero non giudica il brano che ha vinto la gara, che parla della storia del cantante, ma attacca "il tentativo della sinistra di appropriarsi della vittoria di Mahmood".

"Il giubilo - si legge su Libero - con cui essa è stata accolta dai progressisti, che l’hanno celebrata con lo stesso entusiasmo e le medesime dichiarazioni che avrebbero riservato all’approvazione dello ius soli, ha svuotato l’affermazione del rapper di ogni connotato artistico, relegandola a mero fatto politico. Non gli hanno fatto un favore. I primi a insinuare che ‘Soldi’ abbia vinto per chi la cantava e non perché meritava sono stati quelli che si sono spellati le mani parlando del trionfo della nuova Italia multietnica".

libero titolo sanremo-3

Il direttore di Libero, Pietro Senaldi, cita anche membri della giuria degli esperti, che ha pesato nella scelta di Mahmood: "Il giornalista anti-Salvini Severgnini, il regista turco Ozpetek, la bella Pandolfi, il cuoco Bastianich, la conduttrice Raznovich, l’eterna ragazza rossa Dandini, e a salvar la baracca Pagani, musicista impegnato". Per il direttore si tratta di "una compagnia di giro etnicamente mista e ideologicamente compatta che non ha nascosto di pensare che la vittoria di Mahmood sarebbe stata un pugno in faccia a Matteo Salvini e alla sua politica migratoria". E la conclusione, per Libero, è che "hanno fatto il loro in coscienza e fede, più in Allah che nella canzone italiana".

Mahmood vince Sanremo ma è polemica: Ultimo era il preferito del televoto

Marcello Foa vuole correggere il sistema di voto del prossimo Sanremo

Sulla questione del sistema di voto al Festival è arrivato anche il parere di Marcello Foa. "C'è stata una sproporzione, un chiaro squilibrio tra il voto popolare e una giuria composta da poche decine di persone che ha provocato le polemiche. Questo è il vero punto che deve farci riflettere. Questo sistema funziona o no? Va corretto chiaramente anche perché il pubblico si senta rappresentato". Così a UnoMattina il presidente della Rai, all'indomani delle polemiche sulla vittoria di Mahmood. "Il dato che più mi ha colpito è che abbiamo avuto un livello di partecipazione sui social, ma anche nei dati d' ascolto, da parte dei giovanissimi che mancava da tanti anni", ha aggiunto Foa.
 

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