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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Vaccini, i presidi contro le classi protette per i bimbi a rischio

"Impossibile escludere tra immunodepressi e non vaccinati", denuncia il presidente dell'Associazione nazionale presidi. Problemi anche dal punto di vista burocratico e organizzativo

I presidi tornano a farsi sentire sulla questione vaccini dopo l'iniziativa annunciata dal ministro della Salute Grillo di "classi protette" per i bambini immunodepressi. "Sarà impossibile escludere tra immunodepressi e non vaccinati: come si possono mantenere le distanze in palestra, in gita o in corridoio?", si chiede Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, intervistato dal Messaggero. "Si tratta di una complicazione per le scuole", aggiunge, ricordando che "le scuole sono il posto migliore per diffondere il contagio: ambienti caldi con finestre chiuse". 

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Critico anche Mario Rusconi, presidenti di Anp-Lazio, che sottolinea anche le implicazioni pratiche di questa scelta e le complicazioni a livello organizzativo che ne possono derivare. "L'emendamento per assicurare la distribuzione dei non vaccinati apre alla possibilità che i bambini possano cambiare classe, causando evidenti effetti negativi sia sul piano educativo che su quello formativo. Un ulteriore problema nasce con la condivisione e la gestione degli spazi comuni: mense, palestre e aree ludiche".

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"I presidi - accusa Rusconi - seguendo il calendario annuale delle attività e comunque entro fine luglio, hanno già formato le classi e le sezioni secondo i criteri stabiliti dal Consiglio d'Istituto ma senza i contenuti dell'emendamento appena approvato. I decisori politici dimostrano così di non conoscere i tempi e il calendario della scuola".

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