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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vietato fumare anche all'aperto (e aumento dei prezzi): cosa prevede la proposta

In una mozione contro il tabagismo, gli esperti del Comitato nazionale per la bioetica invitano a vietare le sigarette "in luoghi esterni dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza". Vengono citati parchi, spiagge, stadi, ristoranti e giardini. E raccomandano di allargare le limitazioni alle sigarette elettroniche

Vietato fumare sigarette nei luoghi pubblici, anche all'aperto. E' la proposta fatta al governo e al Parlamento del Comitato nazionale di bioetica (Cnb) in una "mozione contro il tabagismo" (qui potete leggerla in versione integrale). Il Comitato nazionale per la bioetica, istituito nel 1990, è un organo consultivo della Presidenza del Consiglio dei ministri, che svolge sia funzioni di consulenza presso il governo, il Parlamento e le altre istituzioni, sia funzioni di informazione nei confronti dell'opinione pubblica sui problemi etici emergenti. Esprime le proprie indicazioni attraverso pareri e mozioni che vengono pubblicati, non appena approvati, sul proprio sito. L'azione del Comitato si svolge anche in un ambito sovra nazionale con regolari incontri con i Comitati etici europei e internazionali, essendo anche collegato ad analoghi organismi di altri paesi, dell'Unione europea e del Consiglio d'Europa.

Vietato fumare anche all'aperto: la proposta del Comitato di bioetica

Tornando alla proposta, nell’elenco delle raccomandazioni si legge: "Al fine di evitare i gravi danni cagionati dal fumo passivo alla popolazione, estendere i divieti di fumo a luoghi esterni, dove si ritrovano anche bambini e donne in gravidanza". Il Comitato nazionale di bioetica, inoltre, invita ad allargare le limitazioni imposte nel nostro Paese anche alle sigarette a tabacco riscaldato e alle sigarette elettroniche. Tra i luoghi dove introdurre i nuovi divieti, nel documento vengono citati "giardini pubblici, luoghi di spettacolo all'aperto, spiagge attrezzate, stadi, campi sportivi, ristoranti all'aperto".

Secondo gli esperti del Comitato, che già nel 2003 avevano affrontato la questione in un documento simile, l'adozione di misure più restrittive sul tabacco è necessaria perché "la mortalità e morbilità (la frequenza percentuale di una malattia in una collettività, ndr) correlate all'uso di tabacco non sono diminuite, anzi aumentate".

"Tutto questo è avvenuto e continua ad avvenire, a conferma che le azioni di educazione sanitaria e prevenzione intraprese non sono sufficienti".

Il Comitato raccomanda anche misure restrittive come l'aumento dei prezzi

Il Comitato nazionale per la bioetica, poi, raccomanda a governo e Parlamento di "promuovere una informazione corretta sui pericoli dell'uso del tabacco per sé e per gli altri (fumo passivo)", di "promuovere ricerche per la valutazione ed applicazione di misure restrittive" (come l'aumento dei prezzi) e di "informare adeguatamente gli utenti che il preteso beneficio di svezzamento che deriva dall'uso delle sigarette elettroniche non trova alcuna prova scientifica e non è scevro di rischi per il fumatore e per chi gli sta accanto".

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