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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus, i governatori leghisti: "Niente scuola per gli alunni che tornano dalla Cina"

I governatori di tre Regioni del Nord Italia (Veneto, Lombardia, Friuli Venezia Giulia) e il presidente della provincia di Trento hanno chiesto al Ministero della Salute l'isolamento anche per i bimbi che rientrano dalla Cina 

Isolamento per chi rientra dalla Cina, non soltanto le persone adulte, ma anche i bambini che frequentano le scuole in Italia. La richiesta arriva dai governatori di Veneto, Lombardia e Friuli Venezia Giulia e dal presidente della provincia di Trento. I governatori della Lega Luca Zaia, Attilio Fontana e Massimiliano Fedriga hanno scritto una lettera al Ministero della Salute, chiedendo che il periodo di isolamento previsto per chi rientra dalla Cina sia applicato non solo agli adulti, ma anche ai bimbi.

"Non c'è nessuna volontà di contrapposizioni politiche, ne' tantomeno di ghettizzare: vogliamo solo dare una risposta all'ansia dei tanti genitori visto che la circolare non prevede misure in tal senso", dice il Presidente del Veneto, Luca Zaia.

La bozza della lettera, che dovrebbe essere inviata nelle prossime ore, è già stilata, ha spiegato Zaia: "A me sembra una regola sanitaria minimale", ha spiegato il governatore veneto ricordando che si tratta di una misura che "prendiamo anche per la meningite e per la Tbc".

Inizialmente sembrava che la richiesta fosse partita da 4 Regioni, incluso il Trentino. Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e presidente di turno della Regione Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher, però, non ha firmato la richiesta. Lo ha precisato lo staff del governatore smentendo le notizie iniziali. In Trentino-Alto Adige, infatti, la carica del presidente della Regione viene assegnata al presidente della provincia autonoma di Trento e al presidente della provincia autonoma di Bolzano a rotazione ed essendo questo il turno di quest'ultimo, è stato lui a esprimersi in merito alla vicenda. E' stato invece Massimo Fugatti, presidente della provincia autonoma di Trento, a firmare il documento.

Coronavirus, Fontana: "Precauzione per tutelare studenti e famiglie"

"A seguito del report del 1 febbraio dell'Oms, secondo cui la trasmissione da Coronavirus in soggetto asintomatico è rara ma possibile, abbiamo chiesto al ministro della Salute di prendere in considerazione la possibilita' di prevedere un periodo di 14 giorni prima del rientro a scuola da parte degli studenti tornati in Italia dalle zone a rischio della Cina. Ciò nell'ottica della massima precauzione e a tutela di bambini dei nidi e delle scuole materne, studenti e famiglie. Né più, ne' meno".

Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, interviene in merito alla lettera che i quattro governatori di Veneto, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Trentino, hanno redatto in materia di Coronavirus.

Coronavirus, i presidi: "Attenersi alla crcolare del Ministero"

''Credo che sia corretto attenersi alla circolare del Ministero della Salute perché frutto di considerazioni di natura scientifica. Se qualcuno ha da proporre altri argomenti scientifici lo faccia pure così se ne potrà dibattere pubblicamente. D'altronde, il livello scientifico delle nostre strutture sanitarie e di ricerca è molto alto, come dimostra il tempestivo isolamento del coronavirus presso lo Spallanzani, e merita rispetto e fiducia nell'interesse della nazione''.

Lo afferma in una nota il presidente dell'Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli, in merito alla richiesta ad opera di quattro governatori delle quarantena per tutti gli alunni e studenti che provengano o ritornino dalla Cina.

Coronavirus, in Europa 21 casi ''sotto controllo''

Nell'Ue "su 21 casi" del nuovo coronavirus identificato in Cina ce ne sono "otto contratti in Germania e uno in Francia, tutti gli altri sono importati. Per il momento" nell'Ue "la situazione è veramente sotto controllo". Lo sottolinea Andrea Ammon, direttrice dell'Ecdc (European Centre for Disease prevention and Control), in audizione alla commissione Envi del Parlamento Europeo, a Bruxelles.

Coronavirus, il bilancio delle vittime: rimpatriati gli italiani da Wuhan

E' salito intanto a 361 il bilancio dei morti dell'epidemia da coronavirus di Wuhan. A renderlo noto sono state le autorità cinesi, che parlano di 57 decessi nelle ultime 24 ore. Il numero dei contagi è salito a 17.205 casi, stando alla Commissione sanitaria nazionale cinese.

E' atterrato intorno alle 10 di stamattina all’aeroporto militare di Pratica di Mare il Boeing KC767A del 14esimo stormo dell'Aeronautica Militare con a bordo 56 italiani rimpatriati da Wuhan, la cittadina cinese dalla quale si è diffuso il coronavirus. Dopo i controlli medici effettuati sul posto, i nostri connazionali saranno portati al campus militare della Cecchignola, zona sud di Roma, dove verranno sottoposti ad un periodo di quarantena per due settimane, il tempo massimo di incubazione del virus.

I passeggeri "per il momento stanno tutti bene. Bisogna ancora terminare i controlli sanitari e avranno tutta l'assistenza necessaria ma per il momento non ci sono problemi", ha detto il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia. In queste settimane in Cina, gli italiani "hanno avuto molta pressione - ha aggiunto - ma mi pare che non siano provati. C'è solo la stanchezza del viaggio". 

Uno degli italiani non è potuto salire sull'aereo diretto a Roma perché aveva la febbre. Lo si apprende da fonti diplomatiche che spiegano come i protocolli sanitari internazionali vietino di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus, per la tutela degli altri passeggeri. Il connazionale, assicurano le fonti, è seguito attentamente da personale medico, dell'ambasciata e del ministero degli Esteri cinese. L'unità di crisi della Farnesina è in stretto contatto con la famiglia.

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