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Venerdì, 19 Aprile 2024
Alimentazione

Celiachia, scoperta lʼalternativa al glutine: lo studio di due scienziate italiane

Le ricercatrici Virna Cerne e Ombretta Polenghi hanno raggiunto la finale del premio Epo per aver estratto dal granoturco proteine in grado di realizzare pane e pasta adatti ai celiaci e buoni come gli 'originali'

Le scienziate italiane Virna Cerne e Ombretta Polenghi hanno messo a punto una scoperta che per i celiaci risuona come una gran bella notizia, visto che dà loro la pissibilità di gustare prodotti da forno senza glutine buoni come gli 'originali'.

Riuscendo a 'isolare' le proteine dal granoturco e a dare ai cibi adatti a chi soffre di celiachia la stessa consistenza, fragranza e sapore degli alimenti comuni, le ricercatrici sono state inserite dall'European patent office (Epo) fra i finalisti nella categoria "industry" del premio 'European Inventor Award 2016', la cui premiazione si terrà il prossimo 9 giugno.

La straordinaria innovazione si basa sul fatto che il glutine è un elemento necessario per la preparazione di pane e pasta, poiché agisce da collante. Cerne e Polenghi, come ha spiegato l'Epo, pur non essendo le prime scienziate a ottenere le proteine dal granoturco, "hanno compiuto il primo processo estrattivo che non avesse come conseguenza un impasto grumoso, spento o disgustoso".

"Il nuovo metodo consiste nel mescolare il granoturco o un prodotto da esso derivante in una soluzione di acqua e alcol e riscaldarla" ha riferito ancora l'Epo. Tale processo è in grado di isolare due proteine simile al glutine chiamate "zein" e "glutelin", che possono poi essere aggiunte al cibo in diverse quantità "a seconda di quale consistenza, aspetto o gusto si voglia risultare simili".

Come riporta Tgcom, lo studio italiano si prospetta di grande impatto. Nel 2015 i consumatori in tutto il mondo hanno speso più di quattro miliardi di euro in alimenti gluten-free che, oltre a pane e pasta comprendono una miriade di piatti, bevande e persino cibi per cane. Entro il 2020 le vendite di prodotti senza glutine dovrebbero superare i sette miliardi di euro.
 

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