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Venerdì, 19 Aprile 2024
Alimentazione

Intolleranze alimentari: cosa sono e come riconoscerle

L'intolleranza ad un determinato cibo può portare a reazioni avverse come diarrea e gonfiore addominali: ecco quali sono i sintomi, le cause e i modi per fare una diagnosi

L’intolleranza alimentare si riferisce alla difficoltà nel digerire certi alimenti. È importante ricordare che l’intolleranza alimentare è diversa dall’allergia alimentare. Le allergie alimentari attivano il sistema immunitario, mentre questo non avviene con le intolleranze: alcune persone soffrono di problemi digestivi dopo aver mangiato alcuni cibi, anche se il loro sistema immunitario non ha reagito in alcun modo.
Gli alimenti più comunemente associati alle intolleranze alimentari sono i prodotti lattiero-caseari, i cereali che contengono glutine e gli alimenti che causano l’accumulo di gas intestinali, come fagioli e cavoli.


Può essere difficile capire se un paziente soffre di un’intolleranza alimentare o di un’allergia perché i sintomi spesso sono simili. In genere, se si tratta di allergia, anche piccole quantità di cibo possono provocare brutte reazioni, mentre nel caso delle intolleranze alimentari piccole quantità in genere non danno alcun problema. Inoltre, i sintomi dell’intolleranza alimentare in genere impiegano più tempo ad emergere rispetto alle allergie alimentari.


L’esordio si verifica di solito diverse ore dopo l’ingestione del cibo in questione, e può persistere per diverse ore o diversi giorni. 
Alcune persone sono intolleranti a diversi gruppi di alimenti, e identificarli può richiedere anche molto tempo. Tra i sintomi più comuni dell’intolleranza alimentare vi sono gonfiore, emicrania, mal di testa, naso che cola, tosse, mal di stomaco, intestino irritabile, orticaria.


Tra le cause dell’intolleranza alimentare, possono esservene molte. Innanzitutto potrebbero mancare degli enzimi che servono a digerire certi cibi. Ad esempio, le persone intolleranti al lattosio non hanno abbastanza lattasi, un enzima che scompone lo zucchero del latte (lattosio) in molecole più piccole, che il corpo può ulteriormente metabolizzare e assorbire attraverso l’intestino. Se il lattosio resta nel tubo digerente, può causare spasmi, mal di stomaco, gonfiore addominale, diarrea e gas intestinale.


Ancora, vi sono alcuni composti chimici in determinati alimenti che possono causare intolleranza, come la caffeina nel caffè, nel tè e nel cioccolato. 


Non bisogna inoltre dimenticare che in alcuni alimenti, come nel pesce non conservato correttamente, possono esservi accumuli di istamina, che può dar vita a reazioni allergiche.


Un’altra forma di intolleranza alimentare è quella al salicilato, presente in vari cibi. I salicilati derivano dall’acido salicilico, e sono presenti in molti alimenti di origine vegetale, come frutta e verdura, spezie, tè e additivi aromatici.


Per capire a quali alimenti si è intolleranti, i pazienti sono invitati a tenere un diario e a scrivere quali cibi hanno mangiato, quali sintomi hanno sentito e quando sono apparsi. Rileggendo quindi queste annotazioni, il medico di fiducia o il nutrizionista possono capire quali possono essere gli alimenti incriminati e quali misure prendere.


Oltre al test per comprendere se si è celiaci o intolleranti al lattosio, non esistono altri test davvero precisi e affidabili per comprendere, in modo infallibile, quali sono le intolleranze alimentari. Il miglior strumento diagnostico è una dieta a rotazione che esclude periodicamente certi alimenti. Tra gli altri strumenti diagnostici utilizzati per identificare un’allergia alimentare vi sono test cutanei ed esami del sangue.

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