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Venerdì, 19 Aprile 2024
ALIMENTAZIONE

Allerta alimentare: ritirato dai supermercati riso contaminato

L'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco fa sapere che nel riso 'Curtiriso', prodotto da un'azienda italiana e distribuito in Germania, sono stati rinvenuti livelli elevati di olii minerali. La causa, molto probabilmente, è da rintracciare nei colori di stampa utilizzati per la confezione

L'Ufficio federale della sicurezza alimentare tedesco ha lanciato un'allerta alimentare: nel riso "Curtiriso brown riso" a grana lunga, cottura confezione 4 x 125 g, prima del consumo sono stati trovati livelli elevati di minerali. Tutti i lotti in commercio, contrassegnati con il n° GTIN 8017759644142 del "Curtiriso brown riso" prodotti da un'azienda con sede in Italia e distribuiti in Germania da GmbH & Co. KG, possono essere contaminati e per questo motivo la catena dei supermercati Kaufland ha immediatamente ritirato i prodotti interessati ancora esposti sugli scaffali da tutti i punti vendita.

Kaufland si scusa e invita gli acquirenti a non consumare il prodotto e a restituire le confezioni ai punti vendita che provvederanno al rimborso o al cambio. A fare la scoperta uno studio condotto dall’organizzazione dei consumatori francese Foodwatch, che ha analizzato il prodotto alimentare. Il responsabile numero uno della contaminazione sarebbe, secondo l’associazione, l’imballaggio. La causa molto probabilmente è da rintracciare nei colori di stampa utilizzati per la confezione.

La segnalazione è stata diffusa anche attraverso il Rapex, il sistema di allerta europeo, questo vuol dire che tutti i Paesi interessati hanno ricevuto la notizia e si sono attivati immediatamente per verificare che il produttore abbia ritirato il prodotto dagli scaffali di tutti i punti vendita, informando i consumatori.

L’utilizzo di fibre riciclate per la confezione dei cibi, osserva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, presenta un rischio per la salute reale se gli alimenti non sono adeguatamente protetti. Sarebbe necessario che le autorità sanitarie ma anche i Nas e i carabinieri, avviino un’indagine a campione sul territorio italiano al fine di verificare l’utilizzo corretto di confezioni per gli alimenti. Per esempio, nel cartone riciclato anche della pizza, infatti, non è raro trovare tracce di piombo, ftalati e altre sostanze tossiche.
 

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