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Divorare il cielo, un libro maturo e intenso: la nostra recensione

Abbiamo letto per voi il libro "Divorare il cielo di Paolo Giordano", che a dieci anni dal fortunato esordio con "La solitudine dei numeri primi", ci regala uno scrittore profondo e maturo

Divorare il cielo di Paolo Giordano è un libro intenso, sia per numero di pagine sia per avvenimenti. Per questo non è semplice riassumere in poche righe una storia ricca di avvenimenti e significato, in cui la vita e il dolore dei personaggi emerge prepotentemente dalle pagine del libro. Tutto raccontato con uno stile sapiente e intenso.


Giordano ci racconta la vita di Teresa adolescente e ci accompagna nei suoi successivi sedici anni. Un’esistenza segnata dal dolore in cui ogni volta che una fase della vita sembra chiusa, se ne apre un’altra con nuove inquietudini e rivelazioni che emergeranno tutte nel finale. Esperienze che fanno di Teresa una donna profondamente saggia, pronta a riscrivere la sua vita. 

La storia

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Tutto inizia in Puglia, precisamente a Speziale, la località in cui Teresa da bambina passava le vacanze insieme alla famiglia. Una realtà totalmente diversa dalla grigia Torino, in cui sono i colori e i sapori a farla da padroni. La sedicenne passa svogliatamente i suoi pomeriggi in compagnia della nonna, fino a quando si imbatte in tre ragazzi, che fanno irruzione nella loro proprietà. 


E’ in questa occasione che incontra per la prima volta Bern. Teresa in un attimo viene rapita dai suoi occhi e dal suo sguardo da cui non riuscirà mai a staccasi dopo quel primo incontro. 


Bern è un ragazzo inquieto, fino a diventare sfuggente. Alla continua ricerca, quasi ossessiva, di trovare uno scopo alla vita, si muove nelle vite di chi lo circonda in modo magnetico, ma egoistico. Trascinando chi lo circonda in un vortice di intensità che sempre più spesso porta a toccare il fondo. 


Proprio questo carisma conquisterà Teresa che riverserà sul ragazzo tutto il suo amore e la sua devozione, quasi in modo ossessivo. I due uniti da un legame profondo e dalla passione, diventeranno adulti, vivendo una vita ricca di ideali e sogni quasi utopici. L’influenza che Bern esercita su Teresa, la porterà a sacrificare tutta la sua vita in nome dell’amore. Tra i due si insinuerà sempre il fantasma del legame del ragazzo con i suoi fratelli di sangue, soprattutto con Tommaso. 


Uniti da amicizia e amore decideranno di rifugiarsi nella masseria, guidata da principi ecologici, quasi utopici. Il luogo diventerà per loro una ragione di vita. Anche quando i rapporti diventeranno difficili, al limite della rottura, la masseria rimarrà al centro dei loro sentimenti fino alla fine. 

Le nostre considerazioni


Nel libro Divorare il Cielo, Paolo Giordano ritorna a trattare il tema dell’inquietudine e delle difficoltà adolescenziali che abbiamo potuto assaporare nel suo libro d’esordio “La solitudine dei numeri primi”. Questa volta però le affronta con una chiave di lettura più adulta e profonda. Le tematiche del libro raccontate con uno stile più maturo, hanno echi internazionali. Si passa da argomenti ecologici al disagio delle nuove generazioni spaesate e in cerca di punti di riferimento. 


Divorare il cielo è una prova di maturità che vale la pena leggere, per scoprire il finale della storia e apprezzare l’evoluzione dei personaggi pagina dopo pagina.  

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