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M. Il figlio del secolo l'ultimo libro di Antonio Scurati, la nostra recensione

Abbiamo letto per voi il romanzo vincitore del Premio Strega 2019, M. Il figlio del secolo. Un libro appassionante che narra una breve storia del nostro paese

L’edizione 2019 del Premio Strega si è appena conclusa e a vincere è stato M. Il figlio del secolo scritto da Antonio Scurati.

La M del titolo sta ad indicare il cognome di Mussolini, il libro narra una breve storia del nostro paese, che però ha cambiato per sempre la storia d’Italia.

M. Il figlio di Mussolini

Scurati narra l’ascesa al potere del duce, dalla formazione dei Fasci di combattimento avvenuta nel 1919 al discorso di Mussolini in Parlamento in merito al delitto Matteotti avvenuto nel gennaio del 25.

Anche se la storia è conosciuta a molti, la novità è che gli avvenimenti degli anni fondamentali del ventennio fascista, non sono raccontati attraverso la struttura del saggio, ma del romanzo.

I fatti storici, i discorsi di Mussolini e i documenti d’epoca tratti anche dai giornali di quegli anni, vengono narrati dallo scrittore usando lo stile narrativo tipico del romanzo.

Questa formula a differenza della classica struttura documentarista, riesce a coinvolgere il lettore e a dare forma e voce ai pensieri del protagonista del testo.

La particolarità del libro di Scurati è quella di trascinare il lettore all’interno di quegli anni, riuscendo a farlo immergere nella storia, grazie ad uno stile molto vicino a quello della cronaca, usando il presente, per rendere i fatti attuali.

Il lettore pur sapendo come si è svolta la storia, nel corso della lettura si trova a sperare che all’improvviso tutto possa cambiare. La narrazione della salita al potere dei Fasci durante le elezioni del 1919 sembra quasi impossibile e Mussolini appare come un leader pronto a rinunciare alla sua ascesa politica.

Proprio il duce riveste all’interno del libro il classico ruolo destinato al protagonista dei libri di narrativa. Una figura al centro della storia, che però ha dei momenti di introspezione in cui riflette con sé stesso sulle caratteristiche peculiari del fascismo.

Grazie ad un prezioso lavoro di ricerca documentaristica, l'autore restituisce al lettore un libro in cui pagina dopo pagina si trova a scoprire avvenimenti, episodi o situazioni nuove spesso assenti nei libri di scuola.

Grazie a volume, a distanza di anni dall’ascesa del regime, si potrà realmente capire il clima sociale e politico dell’epoca in cui l’opposizione e i personaggi ostili al governo non mancano.

L’abilità della scrittura di Scurati, sta nel riuscire a raccontare la storia con uno stile accattivante, senza cadere nella trappola di essere affascinati dal protagonista.

Il romanzo, anche se usa una chiave narrativa diversa, contiene al suo interno un fermo giudizio storico e morale in cui il fascismo e il suo protagonista vengono condannati e diventano il simbolo negativo di un periodo storico dell’Italia.

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