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Sabato, 20 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Si ricorre di più all’avvocato ma ci si fida di meno. E per il ceto forense scatta l’assicurazione obbligatoria

Dall’11 ottobre gli avvocati devono stipulare una polizza assicurativa per responsabilità civile e infortuni, secondo quanto prevede la “Nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense” recentemente entrata in vigore. Ed un analisi condotta da Swg per conto di Zurich attesta che tale assicurazione, obbligatoria, potrebbe rivelarsi molto utile, a fronte del crescente ricorso ad avvocati nonostante la contemporanea decrescita della fiducia nei confronti di questa categoria professionale.

Il 64% degli italiani è ricorso a un avvocato, il 26% ha pensato di fargli causa e negli ultimi 10 anni la fiducia verso la classe forense è calata al 40% (seppur in ripresa nell’ultimo anno). Si ricorre all’avvocato anzitutto per questioni di diritto civile (53%), poi per quelle di diritto del Lavoro (19%), mentre problemi di diritto amministrativo, diritto penale e diritto di famiglia coprono una quota del 10% ciascuna dei ricorsi ad un legale.

Gli avvocati riscuotono la metà della fiducia di cui godono i commercialisti: rispettivamente 27% contro 53%. Si registra però un alto grado di soddisfazione da parte dei clienti nei confronti dei servizi offerti dal proprio avvocato rispetto a: correttezza e professionalità (76%), cura dei propri interessi (70%) e correttezza della parcella (62%).

Il 53% degli italiani ha registrato maggior necessità di un avvocato negli ultimi 10 anni, mentre il 46%, ha rinunciato ad avvalersene, prevalentemente a causa dei costi insostenibili e dei tempi lunghissimi della giustizia.

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