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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Stipendio lordo e netto: le voci della busta paga e l’incidenza sulla retribuzione

Lo stipendio netto varia a seconda della Regione e del Comune in cui si vive, perché le addizionali Irpef che si applicano alla retribuzioni sono diverse in base a Regione e Comune di residenza, oltre che dei familiari a carico.

Lo stipendio netto si ottiene togliendo varie voci da quello lordo, che rappresentano un valore compreso tra il 25% ed il 40% della somma lorda. Tali voci (non tutte necessariamente applicate) sono:

  • numero e percentuale di famigliari a carico, ed eventuali disabilità, in relazione alle detrazioni;
  • contributi previdenziali (variabili in base alle dimensioni dell’azienda), dipendenti anche dal tipo di contratto (per i normali contratti di lavoro l’aliquota Inps è pari di norma al 9,19-9,49%, per l’apprendistato al 5,84%);
  • maternità o malattia;
  • infortunio;
  • addizionali comunali e regionali;
  • buoni pasto;
  • ferie;
  • assegni famigliari;
  • accantonamento TFR;
  • durata del rapporto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato)
  • corresponsione di tredicesima e (eventualmente) quattordicesima
  • bonus di 80 euro (dal 2016 trasformato in detrazione, con conseguente importo in busta paga tra 79 e 81 euro).

L’Irpef applicata alla busta paga dipende dal reddito del lavoratore perché in base a quest’ultimo l’aliquota per il prelievo dell’imposta sul resisto è diversa:

  • 23% da 0 a 15.000 euro l’anno;
  • 27% da 15.001 a 28.000 euro l’anno;
  • 38% da 28.001 a 55.000 euro l’anno;
  • 41% da 55.001 a 75.000 euro l’anno;
  • 43% oltre i 75.000 euro l’anno.

All’imposta lorda calcolata in base agli scaglioni di appartenenza, vanno poi applicate le già citate detrazioni per famigliari a carico e per lavoro dipendente.

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