Stipendio lordo e netto: le voci della busta paga e l’incidenza sulla retribuzione
Lo stipendio netto varia a seconda della Regione e del Comune in cui si vive, perché le addizionali Irpef che si applicano alla retribuzioni sono diverse in base a Regione e Comune di residenza, oltre che dei familiari a carico.
Lo stipendio netto si ottiene togliendo varie voci da quello lordo, che rappresentano un valore compreso tra il 25% ed il 40% della somma lorda. Tali voci (non tutte necessariamente applicate) sono:
- numero e percentuale di famigliari a carico, ed eventuali disabilità, in relazione alle detrazioni;
- contributi previdenziali (variabili in base alle dimensioni dell’azienda), dipendenti anche dal tipo di contratto (per i normali contratti di lavoro l’aliquota Inps è pari di norma al 9,19-9,49%, per l’apprendistato al 5,84%);
- maternità o malattia;
- infortunio;
- addizionali comunali e regionali;
- buoni pasto;
- ferie;
- assegni famigliari;
- accantonamento TFR;
- durata del rapporto di lavoro (a tempo determinato o indeterminato)
- corresponsione di tredicesima e (eventualmente) quattordicesima
- bonus di 80 euro (dal 2016 trasformato in detrazione, con conseguente importo in busta paga tra 79 e 81 euro).
L’Irpef applicata alla busta paga dipende dal reddito del lavoratore perché in base a quest’ultimo l’aliquota per il prelievo dell’imposta sul resisto è diversa:
- 23% da 0 a 15.000 euro l’anno;
- 27% da 15.001 a 28.000 euro l’anno;
- 38% da 28.001 a 55.000 euro l’anno;
- 41% da 55.001 a 75.000 euro l’anno;
- 43% oltre i 75.000 euro l’anno.
All’imposta lorda calcolata in base agli scaglioni di appartenenza, vanno poi applicate le già citate detrazioni per famigliari a carico e per lavoro dipendente.