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Martedì, 16 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Cibo e vino made in Italy sono sconosciuti a metà dei consumatori cinesi

Il made in Italy? Al di là della muraglia cinese è ben poco conosciuto, secondo quanto risulta da un’indagine dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies sul posizionamento del made in Italy in Cina, condotta da Nomisma Wine Monitor su un campione di 1.000 cittadini dal reddito medio-alto residenti a Pechino e Shanghai.

Circa un cinese su 2 non sa quali siano i prodotti tipici dell’Italia in ambito enogastronomici: se pasta e Barolo risultano essere il cibo e il vino italiani più conosciuti dall’upper class cinese, la metà dei consumatori del Paese del Dragone chiamati ad associare al Belpaese un prodotto/brand agroalimentare  risponde ‘non so’.

Per quasi 7 cinesi su 10 vino significa Francia e soltanto 2 su 10 associano questo prodotto al Belpaese (nonostante la Cina rappresenti un mercato in crescita per i produttori italiani, che nel primo trimestre hanno registrato una crescita record di 41,4% delle vendite su quel mercato). 

Per il cibo l’Italia è meno conosciuta del Giappone tra i cinesi: il 37% dei cittadini del Paese più popoloso al mondo nomina infatti associa infatti il mangiare al Paese nipponico, mentre l’Italia viene citata dal 25% degli interpellati, davanti a Francia (15%) e Usa (14%).

Il prodotto italiano in Cina più conosciuto è la pasta, col 31% di citazioni, seguita dai brand Ferrero (10%) e Illy (4%) e poi dalla pizza (4%) e dall’olio d’oliva (3%), a sorpresa il Tiramisù batte spaghetti, Barilla, formaggio e maccheroni. l vini italiani più costi sono Barolo (13%), Amarone (7%) e Chianti (6%), seguiti da indicazioni generiche (“Piemonte”, “Docg”, “Italia”, “vino italiano”, “vino rosso” e “Toscana”) che evidenziano sostanzialmente una familiarità piuttosto superficiale col made in Italy.

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