rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

Asso di denari

A cura di Carlo Sala

Lo Stato è pronto a impossessarsi di 1,5 miliardi dimenticati dai titolari, da novembre

Come da recente comunicato del Mef, in autunno il governo metterà le mani sulle somme che i titolari (o i loro eredi) hanno lasciato inattive da più di 20 anni.

C’è tempo fino a novembre per reclamare le somme dei conti “dormienti  che  non risultino essere state movimentate da oltre 20 anni, sia che si tratti di veri e propri conti correnti, sia che si tratti di depositi, libretti di risparmio, polizze, e azioni, obbligazioni, fondi d’investimento, buoni fruttiferi, nonché assegni circolari non riscossi entro il termine di prescrizione.

L’avviso del Tesoro

Giacciono inutilizzati dal 2008 1,5 miliardi di euro che in base alla normativa vigente vengono custoditi da Fondo gestito da Consap per conto del Tesoro e che, in caso appunto non vengono in qualche modo reclamati entro novembre, passeranno definitivamente allo Stato.

Per verificare l’esistenza di somme dimenticate è disponibile una banca dati allestita da Consap Spa, a cui sono state affidate le procedure di rimborso, da parte dei titolari delle somme (o, in caso, dei loro eredi). La banca dati è consultabile all’indirizzo: www.consap.it/servizi-economia/fondo-rapporti-dormienti, selezionando l’opzione “cerca rapporto dormiente”.

Le domande di rimborso vanno presentate a Consap Spa per via telematica tramite Portale Unico (https://portale.consap.it/), oppure raccomandata a/r o raccomandata a mano presso la sede della società. Le domande di rimborso devono necessariamente contenere:

-    il codice IBAN con il relativo Swift Code intestato all’avente diritto, per tutti i richiedenti appartenenti all’Area SEPA;

-    - il codice IBAN ed il routing number, per tutti gli accrediti extra Area SEPA;

-    un valido indirizzo e-mail dell’avente diritto, al fine di facilitare le comunicazioni tra gli uffici e il richiedente.

La dimenticanza delle somme può essere interrotta in vari modi, dal titolare delle somme stesse (o dai suoi eredi) o suo delegato. Valgono a impedire che lo Stato si appropri delle somme in questione, a novembre, operazioni quali prelievo, bonifico, versamento, liquidazione parziale, pagamento con carta di credito o bancomat; la comunicazione all’intermediario (la banca presso cui si ha il conto corrente, ad esempio) di voler continuare il rapporto o una qualsiasi comunicazione o richiesta all’intermediario stesso in merito al rapporto finanziario (per esempio la richiesta di un libretto di assegno, di aggiornamento contabile, di copia della documentazione bancaria).

Non sono, al contrario, operazioni idonee ad le operazioni automatiche (RID ed altri pagamenti automatici) e le operazioni provenienti da terzi diversi dal soggetto appositamente delegato (come l’accredito di bonifici da parte di terzi).

L’inerzia di banche e Poste

In precedenza le somme dimenticate restavano alle banche, alle compagnie di assicurazione e a Poste Italiane. Intermediari che in questi anni hanno fatto poco o nulla per cercare di ricontattare i clienti che rischiano adesso di perdere definitivamente le somme depositate e non più rivendicate. Solo l’Ivass si è mossa negli ultimi anni con decisione su questo versante, consentendo ai contraenti di 190 mila polizze di riattivare 3,5 miliardi di euro che rischiavano di diventare dormienti.

Anche perché per le polizze è più facile “cadere nel dimenticatoio”. E se intermediari, associazioni di categoria e authority non vanno in soccorso dei risparmiatori distratti, ogni singolo cittadino può comunque verificare l’esistenza di “conti dormienti” intestati a proprio nome o a nome di familiari di cui possano risultare eredi, al fine di inoltrare, nel caso, domanda di rimborso.

Ecco come reclamare le somme spettanti

La banca dati messa a disposizione da Consap, a cui sono state affidate le procedure di rimborso, è raggiungibile all’indirizzo www.consap.it/servizi-economia/fondo-rapporti-dormienti selezionando l’opzione “cerca rapporto dormiente”. Una verifica che può effettuare con semplicità anche chi nel frattempo è emigrato e si trova all’estero. La ricerca dei rapporti “dimenticati” è molto semplice e le opzioni sono diverse: è possibile effettuare la ricerca per nome e cognome oppure indicando solo il paese di origine. E qualora tra i risultati della ricerca dovesse figurare il vostro nome o quello di vostri familiari/avi, sul sito Consap ci sono tutte le indicazioni su come risvegliare i conti. Nel caso di più aventi diritto (eredi o più titolari del rapporto), la domanda può essere presentata anche solo da uno di essi, con le dovute deleghe. In ogni caso per un aiuto è possibile anche chiamare il numero 06.85796866 attivo il lunedì mercoledì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

Si parla di

Lo Stato è pronto a impossessarsi di 1,5 miliardi dimenticati dai titolari, da novembre

Today è in caricamento