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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Più contratti e meno cassa integrazione, ma crescono i licenziamenti

I primi 11 mesi del 2016 hanno visto aumentare sia le assunzioni a tempo indeterminato che i licenziamenti, soprattutto per motivi disciplinari. In parallelo, nell’intero 2016, la cassa integrazione ha toccato il livello più basso dal 2008.

Sono 1.506.413 i contratti a tempo indeterminato stipulati nei primi 11 mesi mesi del 2016 (comprese le trasformazioni, cioè le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori già impiegati con altre formule) a fronte di 1.440.424 cessazioni di rapporti stabili. Secondo quanto riferisce l'Osservatorio sul precariato dell’Inps il saldo tra assunzioni e cessazioni è positivo (gli assunti sono stati 65.989 in più di quanti hanno cessato di lavorare), m al netto delle trasformazioni le assunzioni sono state 1.145.590 cioè il 32,3% in meno dei primi 11 mesi del 2015 (quando il Jobs Act garantiva l’esclusione totale dal versamento dei contributi per i nuovi assunti).

I licenziamenti nei primi 11 mesi del 2016 sono stati 561.862 in crescita del 4% rispetto ai 539.933 dello stesso periodo del 2015. A crescere, sottolinea l’Osservatorio, sono stati soprattutto i licenziamenti disciplinari: sono passati da 53.056 a 67.374 (+27%). Le dimissioni volontarie nello stesso periodo sono calate da 835.754 a 722.370 (-13,5%).

Nel 2016 le ore di cassa integrazione sono state 581 milioni, in calo del 14,8% rispetto all'intero 2015, secondo l’Osservatorio sulla cassa integrazione dell’Inps. Nei primi 11 mesi dello scorso anno sono state chieste in totale 1.707.652 prestazioni di disoccupazione con un calo del 12,3% rispetto allo stesso periodo del 2015.

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