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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Accelera la crescita del numero di italiani che apre una partita Iva

Gli italiani non sembrano molto interessati a diventare salariati dello Stato tramite il reddito di cittadinanza e preferiscono invece mettersi in proprio aprendo una partita Iva. Dopo anni di crisi, infatti, secondo Termometro Politico le partite Iva accentuano la loro ripresa.

Tra aprile e giugno sono state aperte 134mila nuove partite Iva, il 2,7% in più rispetto allo stesso trimestre (il secondo) dell’anno precedente. Dopo il calo di oltre il 10% di nuove partite Iva che si era registrato nel 2015 rispetto al 2014, le aperture avevano ripreso ad aumentare con un incremento dell’1,2% nell’intero 2017 rispetto al 2016. Il dato del secondo trimestre dell’anno in corso attesta che la ripresa sta accelerando. 

Il 71,3% delle nuove aperture riguarda persone fisiche, in aumento del 3,6%, il 23,6% società di capitali (+1,3%), il 4% sono società di persone, (-8,2%). Solo l’1% sono di non residenti o riguardano altre forme giuridiche minori.

Il regime forfettario è stato scelto in 48.696 casi (il 37,3% del totale) di nuove aperture, con un incremento del 4,9% rispetto allo scorso anno

I maggiori aumenti di partite Iva sono stati in Calabria, Basilicata e Sardegna, che hanno fatto segnare rispettivamente incrementi del 12%, 10,6%,  e 10,2%. In generale la maggioranza delle nuove aperture si è però concentrata al Nord: 41,1% contro il 22,3% del centro e il 36,3% di Sud e Isole.

Si apre una partita Iva anzitutto nel commercio (19,8% del totale), poi nelle attività professionali (15%) e nell’agricoltura (12,9%). Il settore agricolo è però quello che ha registrato il maggior aumento di nuove aperture (14%), davanti a informazione (+9,1%) e istruzione, +8,5% (le aperture di partita Iva sono invece calate dell’8,5% nelle attività finanziarie).

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