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Martedì, 16 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Il prezzo del grano sprofonda a livelli inferiori a quelli di 30 anni fa

Il prezzo del grano ha toccato valori inferiori a quelli di 30 anni fa provocando una crisi senza precedenti, secondo una denuncia di Coldiretti.

Il grano duro per la pasta viene pagato anche 18 centesimi al chilo mentre quello tenero per il pane è sceso addirittura ai 16 centesimi al chilo.

"Con questi prezzi gli agricoltori non possono più seminare e c’è il rischio concreto di alimentare un circolo vizioso che, se adesso provoca la delocalizzazione degli acquisti del grano, domani toccherà gli impianti industriali di produzione della pasta con la perdita di un sistema produttivo che genera ricchezza, occupazione e salvaguardia ambientale" ha denunciato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo lamentando anche "l’anomalia che vede il dazio in entrata del grano in Italia pari allo 0%, mentre per la pasta italiana esportata negli Stati Uniti e in Canada il dazio è superiore al 6% del valore della pasta con punte sino all’11% nel paese canadese per alcune tipologie di prodotto".

Sono 300mila le aziende agricole che coltivano grano in Italia, su un territorio di 2 milioni di ettari. Coldiretti lamenta che dal grano alla pasta i prezzi aumentano di circa del 500% e quelli dal grano al pane addirittura del 1400%.

L'Italia nel 2015 ha importato circa 4,3 milioni di tonnellate di frumento tenero e 2,3 milioni di tonnellate di grano. Molte etichette della grande distribuzione (da Coop Italia a Iper) e anche marchi prestigiosi (Ghigi, Valle del grano Jolly Sgambaro, Granoro, Armando, ecc) si sono peraltro impegnati a vendere solo pasta fatta con grano italiano. Recente è l’annuncio con cui il marchio napoletano “Voiello” (Gruppo Barilla) ha comunicato che ora vende solo pasta fatta da grano italiano al 100% di varietà “aureo”.

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