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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

La buona cucina batte monumenti e paesaggi come fonte di ricavo per il settore turistico italiano

La cucina batte il patrimonio storico e paesaggistico come motivo per una vacanza in Italia e come fonte di guadagno per il settore turistico, secondo quanto rileva l’Enit, l'Ente italiano per il turismo, sulla base dei dati di Bankitalia.

Il turismo enogastronomico ha raggiunto il valore di 223 milioni nel 2017, considerando solo il turismo straniero, contro i 131 milioni del 2013.

Il turista enogastronomico spende in media 149,9 euro al giorno, più di quanto spenda lo straniero che viene in Italia per vederne le bellezze storiche e artistiche (128,7 euro), per praticare sport (122,9), o per andare in montagna (109,3), in un agriturismo (103,9), al mare (90,2) o al lago (85,2). I pernottamenti legati a vacanze dedicate al mangiare bene sono stati 1,5 milioni, in crescita del 50% rispetto al 2013, le spese dei turisti enogastronomici l’anno scorso sono risultate del 13,1% maggiori rispetto al 2013.

Il turismo per motivi enogastronomici cresce più degli altri, nel 2017 le spese per questo tipo di vacanze sono aumentate del 70% rispetto al 2013 mentre l’aumento complessivo di spesa dei turisti stranieri (considerando tutte le tipologie di vacanze per le quali sono venuti in Italia) è cresciuto del 18,4%.

I turisti enogastronomici provengono al 52% da 5 Paesi: gli Stati Uniti, il Regno Unito, l'Austria, la Svizzera e anche la Francia.

Il 22,3% dei turisti enogastronomici è italiano, secondo un'indagine di Unioncamere-Isnart: da un’analisi delle applicazioni mobili usate per ricercare informazioni nel corso del soggiorno risulta peraltro che per quasi 4 turisti su 10 la ricerca del posto dove mangiare è al primo posto.

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