Protesti in drastico calo nel 2017
Protesti in fortissimo calo in Italia, secondo le rilevazioni di Unioncamere e InfoCamere sui dati raccolti dalle Camere di Commercio per il 2017
L’anno scorso i protesti sono stati quasi 513mila per un valore pari a circa 829 milioni di euro, cioè quasi mezzo miliardo di euro in meno (-37%) rispetto a due anni fa, quando l'entità dei protesti aveva superato quota 1,3milioni di euro.
Le cambiali sono i titoli di credito più protestati, 413.971 nel 2017 ovvero l'81% del totale. Ma i mancati pagamenti dei "pagherò" sono sempre meno frequenti: tra il 2015 e il 2017 si sono ridotti del 31% nel numero e del 40% in termini di valore. In frenata, nello stesso periodo, si confermano anche gli assegni a vuoto, -27% in quantità e 32% in valore.
Il maggior numero di scoperti si è registrato nel Lazio (88.690) e, a seguire, in Lombardia (77.627) e Campania (76.062). La frenata più vistosa del numero degli effetti protestati si è avuta nelle Marche (-30,4%), seguita da Trentino Alto Adige (-21,5%) e Veneto (-19%). In termini monetari lo stop più evidente è invece quello fatto registrare dalla Valle d’Aosta (-47,3%) e, pur se con un certo distacco, dalla Sicilia (-39,5% rispetto al 2016).
Roma (67.648 protesti) è in testa alla classifica delle province per numero di scoperti rilevati lo scorso anno, seguita da Milano 43.669 e Napoli 36.643. Agli antipodi Fermo si rileva la provincia più virtuosa con 334 effetti protestati, davanti ad Aosta (380) e Belluno (405). In termini di importi medi, invece, in vetta alla graduatoria con valori sopra i 2mila euro si trovano Udine, seguita da Milano e Roma, insieme a Frosinone, Padova, Agrigento, Rovigo e Arezzo. Viceversa, La Spezia e Belluno si distinguono per i valori medi più bassi, attestandosi sotto la soglia dei 700 euro.