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Sabato, 20 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Crisi del mattone: edilizia e immobiliare sono i settori più in difficoltà con le banche

Costruzioni e attività immobiliari sono i settori d’impresa più esposti al rischio di non ripagare chi le finanzia, secondo un’analisi realizzata dall’Ufficio Studi della CGIA

Il 41,4% delle sofferenze d’impresa tocca edilizia e attività immobiliari per un ammontare di 64,8 miliardi di euro di crediti problematici su un totale di 156,8 miliardi generati dalle imprese (dati di fine luglio 2016). Il comparto delle costruzioni guida la classifica con 43,1 miliardi di sofferenze a fine luglio 2016 (27,5% del totale) mentre le attività immobiliari - che comprendono attività di compravendita di beni immobili, di affitto e di gestione di immobili, di intermediazione immobiliare e di gestione di immobili per conto terzi – si fermano a 21,7 miliardi di euro (13,9%).

Le sofferenze nell’immobiliare superano quelle di manifatturiero e commercio messe insieme, cha ammontano rispettivamente a 35,1 miliardi (pari al 22,4%) e 26,8 miliardi (pari al 17,1%). Da luglio 2011 a luglio 2016 la filiera immobiliare ha registrato 42,7 miliardi di euro di sofferenze, pari a un incremento del 192,7% (la media del totale delle imprese di tutti i settori è del 110,5%); nello stesso periodo il settore manifatturiero ha incrementato le sofferenze del 57,5% e il commercio del 96,2%.

In 5 anni il credito alle imprese edili è sceso di 35,3 miliardi di euro (-20,2%) passando da 174,6 miliardi di euro di fine luglio 2011 a 139,3 miliardi di euro dello stesso periodo del 2016. La contrazione è superiore a quella registrata nel settore manifatturiero (-32,9 miliardi di euro, cioè -13,5%).

L’immobiliare resta il primo beneficiario del credito alle imprese con una quota del 28,9% (253,7 miliardi di euro a fine luglio 2016); seguono la manifattura (210,7 miliardi di euro, pari al 24% del credito alle imprese) e il commercio (142,3 miliardi di euro, pari al 16,2%); molto più staccate l’agricoltura e le attività professionali/scientifiche/tecniche che si attestano al 5% ciascuna con 43,6 e 43,4 miliardi a fine luglio 2016.

Nelle costruzioni il peso delle sofferenze sui prestiti è pari al 30,9%: quasi un prestito su tre è in uno stato di insolvenza critico, si tratta di un valore di 43,1 miliardi di euro di sofferenze su un totale di 139,3 miliardi di prestiti. Le attività immobiliari si attestano al 19% di sofferenze, poco davanti a commercio (18,9%), manifattura (16,7%) e servizi di alloggio e ristorazione (16,7%). La media del totale di tutte le imprese è del 17,9%.

I settori economici che generano meno sofferenze sono le utilities energetiche (2,3%), le attività professionali (8,5%), i trasporti (9,7%) e le utilities dei rifiuti/risorse idriche (9,8%).

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