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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Esportazioni agroalimentari italiane in crescita nel 2017

Il made in Italy agroalimentare ha raggiunto livelli record di esportazioni, secondo quanto rileva un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat sul commercio estero. L’export di prodotti agroalimentari made in Italy è aumentato del 10% nei primi mesi del 2017, dopo aver toccato il valore di 38,4 miliardi di euro nel 2016.

Il prodotto alimentare italiano più apprezzato all’estero è il vino (5,6 miliardi nel 2016), seguito dalla frutta fresca e trasformata (4,6), dagli ortaggi freschi e trasformati (3,7), da animali, carni e salumi (3), latte e derivati (2,7), pasta (2,3) e olio d’oliva (1,2).

Circa 2/3 delle esportazioni 2017 sono avvenute all’interno della Ue ed il peso del mercato comunitario è aumentato del 6%, ma l’incremento maggiore delle esportazioni si è avuto in direzione della Russia (+59%) dove pure i valori restano contenuti a causa dell’embargo. Gli Usa sono il primo mercato non Ue (+11%), il terzo dopo Germania e Francia.

Brexit e Trump pesano sulle esportazioni italiane, perché secondo Coldiretti potrebbero rendere i nostri prodotti meno convenienti per chi vive nel Regno Unito ed essere penalizzati dall’amministrazione americana. Nella black list all’interno della quale scegliere pubblicata dall’United States Trade Representative sul Registro federale ci sono le acque minerali (export 2016 in Usa 147 milioni di euro), seguite dalle polpe e dai pomodori pelati (78,9 milioni), i tartufi freschi o refrigerati (9,7 milioni), le castagne (5 milioni). Di contro, l’elezione di Emmanuel Macron alla presidenza della Francia non sembra presentare controindicazioni per l’Italia, almeno in campo agroalimentare.

Sull’export pesa l’ “agropirateria”, cioè la vendita di prodotti con nomi che suonano italiani ma che non sono di origine italiana. Il fenomeno riguarda soprattutto i formaggi dop (a partire dal Parmigiano Reggiano e dal Grana Padano), i salumi più prestigiosi (dal Parma al San Daniele), gli extravergini di oliva, le conserve e gli ortofrutticoli come il pomodoro San Marzano. L’accordo di libero commercio col Canada (Ceta) prevede peraltro il riconoscimento, in quel Paese, dei marchi tutelati come Dop, Doc e Igp.
 

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