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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Evasione fiscale in aumento per l’Irpef e in calo per le altre imposte

Gli anni del governo Monti non saranno ricordati come i più felici per i contribuenti ed infatti per il triennio 2011-2014 - quindi in quegli anni caratterizzati da emergenza economica ma anche per l’intero periodo del governo Letta - il Ministero dell’economia e della finanza rileva un incremento dell’evasione fiscale per quel che riguarda i redditi di persone e imprese. Peraltro, il calo dell’evasione delle altre imposte pare attestare che le imposte dirette sono quelle su cui è più difficile riscuotere il dovuto.

L’evasione dell’Irpef è cresciuta del 19,7% in 3 anni passando da 29,5 miliardi di euro a 35,3 miliardi. La quota d'imposta non pagata che fa capo al lavoro autonomo e impresa è passata da 25,5 miliardi a 30,2 miliardi (+18,2%) quella non versata da lavoratori dipendenti (irregolari) da 3,9 a 5,1 miliardi (+30,4%).

L’evasione dell’Iva è rimasta sostanzialmente stabile, anche se l’imposta sul valore aggiunto rappresenta da sempre il punto debole del fisco italiano, con l'evasione che ammonta a circa un terzo dell'imposta potenziale. Il totale non versato ammontava a 40,1 miliardi nel 2011 (32,3 miliardi di non dichiarato e 7,8 miliardi di dichiarato ma non  versato) e nel 2014 il totale è arrivato a 40,5 miliardi (+1%), con la quota non dichiarata che è scesa a 32,1 miliardi e il dichiarato non versato che è salito a 8,5 miliardi.

Si sono ridotte le quote di Ires e Irap sfuggite o sottratte al fisco, da 17,3 a 10,9 miliardi la prima (-37,2%) e da 8,9 a 8,4 miliardi la seconda (-6,2%). Per l’Irap il risultato è frutto di una contrazione sia della quota d'imposta non dichiarata, che è passata da 7,2 miliardi a 6,8, sia della quota non versata, che da 1,7 è scesa a 1,6 miliardi. Le entrate contributive a carico del lavoratore dipendente non versate sono passate da 2,4 miliardi a 2,6 miliardi (+6,7%); sono cresciute di più le entrate contributive a carico del lavoratore, passate da 8 a 8,9 miliardi (+8,4%). La somma delle entrate contributive non pagate è passata da 10,4 miliardi a 11,3 miliardi (+8%).

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