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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Fallimenti in calo, crisi meno pesante anche per chi opera nel commercio

Calano le imprese italiane che falliscono, secondo quanto ricostruito nell’analisi dei fallimenti aggiornata a fine giugno di CRIBIS, società del Gruppo Crif specializzata nella business information. Nel secondo trimestre 2017 sono 3.190 le aziende fallite o che comunque hanno portato i libri in tribunale. Nella prima metà dell’anno, le procedure concorsuali (fallimenti o altro) sono state dunque 6.188. Rispetto allo stesso periodo del 2016 le imprese fallite sono diminuite del 15,7%, e il calo sale al 17,8% se si fa il confronto con il 2015 e al 22,2% se si guarda al 2014.

Tra aprile e giugno sono fallite in media 35 imprese al giorno, poco più di un’impresa ogni ora. Rispetto al 2009, cioè al periodo prima della crisi, i fallimenti sono cresciuti del 34,7%. Nel secondo trimestre 2009 i fallimenti erano stati solo 2.393. Rispetto al 2010, l’aumento è del 10,6%.

La Lombardia ha il maggior numero di fallimenti, 1.300 imprese hanno chiuso i battenti, e presenta un’incidenza sul totale dei fallimenti in Italia del 21,4%. Le imprese lombarde detengono anche il primato di fallimenti dal 2009 a oggi, che ammontano a 23.542. Alle sue spalle seguono il Lazio, con 786 aziende fallite nei primi 6 mesi di quest’anno (11.647 dal 2009 a oggi) e un’incidenza sul totale dei fallimenti in Italia del 12,7%, e la Campania, che quest’anno ha registrato 539 fallimenti (8.854 dal 2009) che hanno inciso sul totale italiano per l’8,7%. Nelle prime dieci posizioni della graduatoria si trovano anche il Veneto (con 511 fallimenti), la Toscana (482), l’Emilia Romagna (458), il Piemonte (381), la Sicilia (378), la Puglia (295) e le Marche (182).

Il settore più in sofferenza nella prima metà del 2017 è il commercio, che ha visto ben 2.072 imprese chiudere i battenti. Il numero di fallimenti è comunque in costante calo dal 2014 anche in questo settore e rispetto a 12 mesi fa la diminuzione è stata del 14,7%. Gli altri settori più in crisi sono i servizi, con 1.410 fallimenti, l’edilizia, con 1.253 casi, e l’industria, con 1.190 aziende chiuse, mentre tutti gli altri comparti nel loro complesso hanno registrato 263 imprese fallite. Anche nell’industria e nell’edilizia il numero di fallimenti è in continua discesa negli ultimi anni, con una riduzione dei fallimenti rispettivamente del 17,8% e del 14,3% rispetto al 2016. Pure il comparto dei servizi, che fino allo scorso anno aveva sempre visto aumentare il numero di imprese fallite, ha invertito la tendenza, registrando un calo del 10,6% su base annua.

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