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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Redditi, Italia prima al mondo per "decrescita infelice"

Che i figli oggi siano destinati ad essere più poveri dei loro genitori è ormai un dato acquisito che non stupisce più nessuno. Ma dal rapporto McKinsey Poorer than their parents? A new perspective on income inequality (Più poveri dei genitori? Una nuova prospettiva sull'ineguaglianza dei redditi) emerge che I’Italia si distingue, fra tutti i Paesi avanzati, come quello in cui questa tendenza è più profonda.

Dal 2005 al 2014 l’impoverimento ha toccato il 65-70% della popolazione delle 25 economie più ricche: tra 540 e 580 milioni di persone hanno visto il proprio reddito rimanere inalterato se non addirittura diminuire. Non era mai accaduto nulla di simile nei 60 anni precedenti, cioè dalla fine della Seconda guerra mondiale (tra il 1993 e il 2005, per esempio, solo il 2% della popolazione aveva subito un arretramento nelle condizioni di vita.

In Italia l’impoverimento ha toccato il 97% delle famiglie mentre negli Stati Uniti, il secondo Paese maggiormente colpito, stagnazione o arretramento colpiscono l'81%. Inghilterra e Francia le altre 2 economie sviluppate maggiormente colpite da questo fenomeno, sta decisamente meglio la Svezia, dove solo una minoranza del 20% ha visto inalterato o diminuito il proprio reddito.

"I lavoratori giovani e quelli meno istruiti sono colpiti più duramente. Rischiano di finire la loro vita più poveri dei loro padri e delle loro madri" avverte il rapporto McKinsey ammonendo che "perfino se dovessimo ritrovare l’alta crescita del passato, dal 30% al 40% della popolazione non godrà di un aumento dei redditi".

Se invece dovesse prolungarsi la crescita debole dell'ultimo decennio, dal 70% all'80% delle famiglie nei Paesi avanzati continuerà ad avere redditi fermi o in diminuzione.

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