La piattaforma per web marketing SEMrush ha monitorato la dimestichezza degli italiani con la Fintech, cioè l’impiego della tecnologia per fare affari, effettuare transazioni e gestire i propri soldi. La ricerca si è focalizzata su 7 Paesi: Regno Unito, Stati Uniti, Italia, Spagna, Francia, Germania e Brasile. Gli italiani cercano su Google opportunità di consolidamento debiti, mutuo immobiliare e leasing finanziario. Le ricerche dei vari prodotti finanziari mostrano fluttuazioni mensili: il volume delle ricerche di mutuo immobiliare ha avuto un netto aumento nei mesi di luglio, settembre, dicembre 2017 e gennaio 2018.

Gli italiani cercano principalmente crediti a lungo termine (64%), analogamente, seppur in misure minore, a quanto avviene in Francia (68%), Spagna (77%), Germania (80%) e Brasile (80%). I cittadini di Regno Unito e Stati Uniti invece cercano con maggior frequenza su Google credito a breve termine (rispettivamente il 78% e il 69%). Le banche italiane più cercate in rete sono (in ordine di volume di ricerche): Intesa San Paolo, Unicredit, Fineco, Ubi Banca, Ops, BNL, Sella, Credem e CheBanca. Quasi l'88% dei siti bancari italiani appare adeguatamente mobile friendly a chi ne fa uso, è l'indice più alto tra tutti  quelli analizzati.

Nel 2017 il Fintech è stato utilizzato dal 16% degli italiani, secondo dati relativi all’anno scorso dell’Osservatorio Fintech & Digital Finance della School of Management del Politecnico di Milano raccolti in collaborazione con Nielsen). Tra i Millennials la percentuale sale al 34%. Il servizio più utilizzato, l’anno scorso, è stato il “mobile payment” (15%), seguito dalla “strong authentication” (8%), dai trasferimenti di denaro “peer to peer” (7%) e  dalla consulenza robotizzata (1%). Il 38% dei clienti svolge operazioni finteci attraverso il personal computer (+5% rispetto al 2016), il 15% tramite smartphone e tablet (+9% rispetto al 2016).