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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Italiani sempre più attenti a non sprecare l’energia

Italiani sempre più attenti a evitare di sprecare energia, secondo il quinto rapporto sull’efficienza energetica presentato dall’Enea. La domanda di energia è in calo dal 2010 anche per via della crisi, ma la maggior efficienza con cui l’energia stessa viene sfruttata consente di ridurne sia il fabbisogno sia l’impatto sull’ambiente in termini di emissioni inquinanti.

Dal 2007 al 2015 sono stati realizzati 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica che hanno portato l’Italia ad avere un livello d'intensità energetica del 18% inferiore della media Ue, dato particolarmente positivo perché tanto più basso è il valore dell'intensità energetica tanto più è alta l'efficienza energetica del Paese.

In meno di 10 anni, le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro (+12% in un anno) per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni. Complessivamente nel periodo 2005-2015, con le misure per l'efficienza energetica sono stati risparmiati quasi 10 Mtep (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) l'anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili.

L'Italia ha raggiunto il 32% dell'obiettivo di risparmio al 2020 fissato dal Piano Nazionale di Efficienza Energetica 2014. Tra gli strumenti per promuovere l'efficienza si sono rivelati particolarmente efficaci i certificati bianchi e le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche, i cosiddetti ecobonus, utilizzati soprattutto, per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l'installazione di impianti di riscaldamento più efficienti.

Dal 2010 la domanda di energia è in calo e nel 2014, ultimo anno per il quale si hanno dati completi, la flessione annua è stata del 3,4% rispetto all'anno precedente). Il settore civile assorbe la quota maggiore  di energia (37,1%), seguito da trasporti (33,3%) e industria (21,3%). Nel 2014 i consumi finali dell'industria sono stati pari a 25,7 Mtep, in calo del 2,4% rispetto all'anno precedente; il settore industriale è quello che ha risentito in misura maggiore della crisi economica: nel periodo 2007-2014 i consumi si sono ridotti del 31,5%. Anche il settore residenziale ha registrato nel 2014 una significativa diminuzione dei consumi (25,5 Mtep), con un calo del 15% rispetto al 2013. Nel settore non residenziale, i consumi hanno registrato un calo del 6,7% attestandosi a 19,2 Mtep. Nei trasporti, la quota di utilizzo di combustibili fossili, pari a circa il 99% nel 2007, è diminuita al 95,7% nel 2014, per effetto della riduzione dei consumi di benzina e gasolio e della crescita dei biocarburanti.

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