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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Gli italiani lavorano sempre più "in affitto"

Gli italiani lavorano sempre più in affitto, cioè con contratti di somministrazione di lavoro (introdotti nel 1997 con il cosiddetto Pacchetto Treu), e lo scorso dicembre, mentre i voucher erano ancora consentiti, a lavorare in affitto sono state 409mila persone, cifra mai raggiunta in precedenza.

Nel 2016 i lavoratori in affitto sono stati in media 378mila ogni mese, il 9% in più rispetto all’anno precedente. Sono cresciute anche le persone assunte a tempo indeterminato dalle agenzie e poi da queste inviate di mese in mese alle aziende: da 37mila a dicembre 2015 sono passate a oltre 42mila a fine 2016 (l’11% degli operatori del settore è assunto a tempo indeterminato da un’agenzia).

Il lavoro somministrato riguarda il 2,2% del totale del lavoro nel 2016, rispetto all’1,8% del 2014 al 2,2% del 2016. Con l’abrogazione dei voucher e sebbene il presidente di Assolavoro, Stefano Scabbio ricordi che «il costo orario del lavoro somministrato per l’impresa supera anche del 50% quello dei voucher», le agenzie del lavoro somministrato si aspettano forti incrementi nel 2017.

Il lavoro in affitto è stato limitato nelle pubbliche amministrazioni: lo scorso 6 aprile la conferenza Stato-Regioni ha stabilito che gli operatori in somministrazione dalle agenzie per il lavoro non possano concorrere all’assunzione diretta, a prescindere dalla loro anzianità ed esperienza. Nella sola Lombardia i lavoratori in somministrazione impiegati dal settore pubblico sono 5mila, per la metà reclutati nella sanità.

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