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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Chi deve lavorare a Ferragosto e quanto viene pagato per farlo

Ferragosto non è giorno di vacanza per tutti i lavoratori, ci sono infatti categorie di lavoratori, dai dipendenti stagionali (come i bagnini) ai commessi, dipendenti di supermercati, centri commerciali e outlet, fino a chi svolge funzioni che non possono essere interrotte (medici e infermieri ospedalieri ad esempio), per i quali Ferragosto non è un giorno festivo. Ecco come si calcola la retribuzione per chi lavora il 15 agosto.

L’obbligo di lavorare il 15 agosto è fissato dai contratti collettivi di lavoro per precise tipologie di lavoratori. In assenza di indicazione in tal senso, che deve figurare anche nel contratto di assunzione, il lavoratore non ha l’obbligo di presentarsi a Ferragosto.

Il Ferragosto comporta una maggiorazione di 1/6 per chi è pagato ad ore, non ha cioè una retribuzione fissa. La maggiorazione di 1/6 viene calcolata sul trattamento economico settimanale.

In caso di retribuzione fissa la maggiorazione è fissata dal contratto collettivo di lavoro della categoria alla quale il dipendente appartiene. Per i dipendenti del settore commercio (cioè chi lavora in outlet, centri commerciali, supermercati, ecc.) la maggiorazione è del 30%; per quelli del settore Turismo (bar, ristoranti, hotel e tutto ciò che è ricettività) del 20%; per i dipendenti del settore delle pulizie la maggiorazione è del 50%; chi è assunto col contratto Metalmeccanici Industria oltre a una maggiorazione del 50% ha diritto a un riposo compensativo; chi lavora nei Trasporti e chi ricade sotto il contratto dei Collaboratori telefonici dei call center riceverà un 30% in più in busta paga.

La busta paga deve riportare tutte le voci relative alla retribuzione e alla sua composizione. Devono quindi essere riportate la paga base lorda, che è determinata dal contratto collettivo in base al livello d'inquadramento e alla qualifica del lavoratore, la contingenza, ossia l’indennità introdotta per compensare la perdita di potere d’acquisto delle retribuzion, gli scatti di anzianità, cioè gli aumenti periodici della retribuzione in base all'anzianità di servizio. Devono poi essere riportate le competenze per il lavoro svolto, l'assegno per il nucleo familiare, il compenso per le festività eventualmente lavorate (incluso eventualmente Ferragosto) che vanno ad aumentare lo stipendio diminuito dalle trattenute dalla paga lorda. Infine, devono figurare le voci relative ad eventuali addizionali (regionali e comunali) e accantonamenti ai fondi Tfr e così via. L’insieme di queste voci dà il totale lordo, su cui - detratti i contribuenti previdenziali - si applicano poi le trattenute Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) che dipenderà sidalla presenza o meno di detrazioni (ad esempio per coniuge e/o figli a carico).

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