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Venerdì, 19 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Le imprese cercano mezzo milione di laureati, most wanted i dottori in economia

Laurea o diploma valgono la metà dei contratti di lavoro che le imprese hanno già stipulato o intendono stipulare entro il 2017, ma un laureato su 3 e un diplomato su 5 le difficoltà non mancheranno, secondo le indicazioni provenienti dal Sistema informativo Excelsior, che Unioncamere realizza in collaborazione con Anpal, in merito ai programmi occupazionali delle imprese dell’industria e dei servizi per l’anno in corso.

Nel 2017 le imprese italiane inseriranno 467mila laureati e 1,415 milioni di diplomati, la laurea risulta quindi richiesta per circa 1 posto di lavoro su 10, il diploma in oltre 1/3 dei casi. In sostanza, considerando il totale dei contratti di lavoro attivati nel 2017, quasi 1 contratto su 2 è destinato a personale con un livello di istruzione medio-alto.

L’indirizzo economico è il corso di laurea più richiesto dalle imprese: 137mila i contratti offerti, pari al 30% delle entrate totali previste di laureati. Alle spalle dei laureati in economia si collocano i laureati nei vari indirizzi di ingegneria: le 110mila domande di lavoratori con titolo accademico di questo generano riguardano in 45mila casi dottori in ingegneria elettronica e dell’informazione, in 30mila casi laureati in ingegneria industriale, in 24mila casi dottori in ingegneria gestionale e in oltre 10mila casi chi ha completato studi di ingegneria civile e ambientale. Tra gli altri indirizzi più richiesti figurano poi insegnamento e formazione (35mila) e studi sanitari e paramedici (33mila), mentre per i laureati in ambito chimico-farmaceutico sono previsti 21mila inserimenti e per quelli con studi di tipo scientifico-matematico-fisico 20mila.

Le imprese faticano a trovare 1 laureato su 3, cioè 151mila figure complessive, perché le professioni specializzate e tecniche ricercate sono molto richieste e le imprese non riescono a coprire il proprio fabbisogno con l’offerta presente sul mercato. Questa motivazione riguarda il 56% dei laureati difficili da trovare. La seconda motivazione, indicata in 38 casi su 100, attiene invece al 'gap di competenze', collegato cioè alla formazione non adeguata o alla mancanza della necessaria esperienza.

I laureati a indirizzo linguistico sono i più difficili da trovare: 8mila figure su 15mila previste in entrata comportano problemi di reperimento (il 57%). Quasi la stessa difficoltà di reperimento (55%) riguarda i laureati dell’indirizzo ingegneria elettronica e dell’informazione. I numeri in gioco, in questo caso, sono più rilevanti, perché si parla di 25mila ricerche problematiche (su un totale di 45mila). Anche i laureati in ingegneria industriale sono rari, tanto che le imprese faticano a reperire quasi metà di quelli previsti in entrata. Seguono poi i laureati in campo scientifico-matematico-fisico (il 40% dei quali difficili da reperire), e quelli in ingegneria gestionale e altri indirizzi minori di ingegneria.

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