Italiani mammoni e poco disposti a lasciare la casa dei genitori? E’ quasi un luogo comune, soprattutto se si raffronta la mobilità che contraddistingue i pari età anglosassoni (soprattutto americani), ma il Rapporto Giovani 2017 (RG2017) dell'Istituto Toniolo realizzato con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo su un campione di 6172 giovani tra i 18 e i 32 anni evidenzia che non si tratta solo di indole innata, evidentemente diversa da quella di chi parla la lingua di Shakespeare.

Oltre il 70% dei giovani non può permettersi di lasciare la casa dei genitori per le difficoltà legate al lavoro e alla propria situazione economica. I più in difficoltà a lasciare la casa dei genitori sono i Neet, i giovani inattivi che non studiano né lavorano né stanno compiendo un training di passaggio dallo studio al lavoro. Per loro lavoro e congiuntura economica sono stati ostacoli rilevanti in oltre l'80% dei casi: 83% per il lavoro, 84,6% per la situazione economica. Alessandro Rosina, docente di demografia all'Università Cattolica di Milano e coordinatore del Rapporto Giovani, è arrivato alla conclusione che «i ventenni Neet (Not in Education Employment or Training) si stanno trasformando in trentenni Nyna (Not Young and Not Adult).Sprecando le capacità e la vitalità dei trentenni, sospesi in un limbo indefinito, il Paese non può crescere».

Fatica a mettere su casa il 79,4% dei giovani con lavoro a tempo determinato, contro il 70,1% dei coetanei che lavorano a tempo indeterminato. Per l’81% dei lavoratori a tempo determinato non avere un impiego senza scadenza  rende difficile la scelta di abbandonare il tetto natio. Il 92,2% dei giovani dice di non essere riuscito a lasciare la casa dei genitori nonostante nell’anno precedente avesse maturato questo proposito.