Pubblica amministrazione on line? Per ora resta una chimera
Il Team Digital di Diego Piacentini, commissario all’Agenda digitale presso la Presidenza del Consiglio, è ancora lontano dal produrre risultati sensibili per i cittadini che interagiscono con la pubblica amministrazione, secondo quanto rileva un’analisi dell’osservatorio Agenda Digitale del Politecnico di Milano. E le scadenze previste dalla legge appaiono una chimera, viste le inadempienze della pubblica amministrazione a fronte dei termini che le sono stati dati dalla stessa legge.
Solo il 36% dei servizi può essere utilizzato dal cellulare, contro una media europea del 54%. Anche se la digitalizzazione della pubblica amministrazione italiana procede con un ritmo che è in linea con la media europea, il progetto PagoPa, cioè la possibilità di pagare tutti i servizi della PA per via elettronica, appare in ritardo sui tempi previsti dalla legge, che imporrebbe a tutte le amministrazioni di far pagare in questo modo almeno uno dei propri servizi entro dicembre 2017 (secondo i dati del Team Digital solo poco più della metà delle PA ha adempiuto alla legge). Ancor più gravi sono i ritardi relativi ai progetti Anagrafe Unica e Spid.
Solo il 19% degli italiani, nel 2016, ha interagito in digitale con la PA, contro una media europea del 52%, secondo l’ultimo rapporto della Commissione di Bruxelles.
Solo il 38 degli italiani ha dimestichezza con le tecnologie digitali, contro il 51% della media nell’Ue). Ma il rapporto punta il dito sui ritardi della pubblica amministrazione. Di contro il 60% degli italiani non si accontenta di servizi digitali ma vorrebbe automatizzare del tutto il rapporto con la pubblica amministrazione.