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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Aumenta ancora la puntualità dei pagamenti dei fornitori, ma il retail resta indietro

Crescono i pagamenti regolari delle imprese italiani e il calo dei ritardi gravi si conferma anche nel terzo trimestre dell’anno, dopo che lo studio pagamenti di Cribis lo aveva registrato per la prima volta negli ultimi 6 anni nel secondo trimestre dell’anno corrente.
I ritardi gravi (oltre 30 giorni dalla scadenza) sono calati del 16,7% in un anno ma solo il 38,2% delle imprese paga nei termini pattuiti, mentre il 51,3% paga con un ritardo entro il mese e il 10.5% oltre 30 giorni dopo Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la puntualità è cresciuta del 6,4%.

I ritardi gravi nei pagamenti non erano così bassi dal 2012 anche se rispetto al 2010 la percentuale è comunque più alta del 90,9%, mentre i pagamenti puntuali sono ancora inferiori dell’1,9% rispetto ai livelli di 7 anni fa.

La minor puntualità si registra nel commercio al dettaglio, con una percentuale del 26,3% di imprese del comparto che salda alla scadenza, a fronte di un 17% di pagamenti oltre il mese di ritardo. Il comparto dei servizi finanziari è quello che gode di miglior salute con una quota del 48,7% di performance virtuose, a fronte di un 8% di ritardi gravi. Bene anche l’industria e la produzione (44,5% di imprese puntuali, 6,8% di ritardi gravi).

Le imprese del Nord Est sono le più puntuali d’Italia, col 46,5% di pagamenti regolari e soltanto il 6,4% di ritardi gravi. Nel Nord Ovest le imprese virtuose sono il 43,4% e quelle gravemente ritardatarie il 7,3%, mentre al Centro paga puntualmente il 34,5% delle aziende ed accumula gravi ritardi 12,3%. Sud e Isole si confermano le aree più in difficoltà nei pagamenti commerciali: qui solo il 25,9% delle aziende è virtuosa e ben il 17,3% salda i debiti con i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo.

A livello regionale il Veneto vanta il 47,6% di pagamenti regolari e il solo 6,3% di ritardi gravi, mentre in Sicilia la puntualità è rispettata dal 22,2% delle aziende puntuali e i cattivi pagatori arrivano al 19,3%. Completano le prime cinque posizioni della classifica regionale l’Emilia Romagna (47,4%), la Lombardia (47,1%), il Friuli Venezia Giulia (45,5%) e il Trentino Alto Adige (41,1%). In fondo alla classifica troviamo invece, dopo la Sicilia, la Calabria (24,3%), la Campania (24,9%), la Sardegna (26,6%) e la Puglia (28%)

Fra le province, la più puntuale è Bergamo seguita da Brescia, Sondrio, Lecco, Mantova, Vicenza, Treviso, Trento, Como e Varese. Le imprese di Enna sono invece le meno puntuali, seguite da quelle di Reggio Calabria, Messina, Agrigento e Palermo.

Le aziende più piccole sono sia le più virtuose che le più gravemente ritardatarie, con percentuali rispettivamente del 39,3% e dell’11,4% di fatture. Situazione opposta per le grandi realtà: virtuose solo nel 15,4% dei casi, ma anche raramente in forte ritardo (5,1%). Performance positive per le piccole imprese, che abbinano un tasso di puntualità poco più basso di quello delle micro (37,3%) a una ridotta percentuale di ritardi gravi (6,4%). Situazione intermedia infine per le medie imprese, con il 28,8% di operatori puntuali, ma con il più basso numero di imprese gravemente ritardatarie, pari al 4,8%. 

Province più virtuose nei pagamenti, Q2 2017 (Fonte: Cribis) 

Abitudini per classi di ritardo Q2 2017, dettaglio tipologia di azienda (Fonte: Cribis) 

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