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Giovedì, 25 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

La puntualità nel pagare le forniture torna ad aumentare dopo anni

Uno studio sui pagamenti realizzato da CRIBIS (società del Gruppo Crif specializzata nella business information) che analizza con regolarità i comportamenti di pagamento delle imprese italiane attesta che per la prima volta dalla fine del 2011 le imprese italiane appaiono meno in difficoltà a pagare nei tempi concordati i propri fornitori e creditori.

La puntualità dei pagamenti è cresciuta del 2,8% nel secondo trimestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2016. In calo già da tempo i ritardi gravi, di oltre 30 giorni, (-16% rispetto al 2016), i ritardi lievi hanno registrato un’inversione di tendenza per la prima volta da anni.

Paga puntualmente il 36,4% delle imprese, in lieve ritardo il 52,6%, in grave ritardo (oltre un mese) l’11%. I pagamenti puntuali restano tuttavia ancora inferiori del 2,9% rispetto a 7 anni fa.

Il Nord Est e in particolare il Veneto è l’area più virtuosa del Paese, mentre il Sud e Isole si confermano le aree più in difficoltà, con la Sicilia fanalino di coda. Nel dettaglio, le imprese del Nord Est fanno registrare il 45% di pagamenti regolari e il 6,6% di ritardi gravi, quelle del Nord Ovest il 41,5% e il 7,6%, quelle del Centro il 32,7% e il 12,8% mente al Sud e nelle Isole meno di un’azienda su quattro (il 23,6%) è virtuosa e ben il 18,4% salda i debiti con i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo. Il Veneto registra il il 46,1% di pagamenti regolari e il 6,3% di ritardi gravi, la Sicilia ha il 19,7% di aziende puntuali e il 20,4% di cattivi pagatori. Completano le prime cinque posizioni della classifica regionale l’Emilia Romagna (45,5%), la Lombardia (45,2%), il Friuli Venezia Giulia (44,2%) e il Trentino Alto Adige (40,7%). In fondo alla classifica troviamo invece, dopo la Sicilia, la Calabria (22%), la Campania (22,3%) e la Sardegna (24,4%).

Fra le province, Bergamo registra la migliore puntualità in Italia davanti a Brescia, Sondrio, Monza e Brianza, Lecco, Vicenza, Trento, Treviso, Belluno e Como. Le imprese di Reggio Calabria sono invece le meno puntuali del paese, seguite da quelle di Enna, Messina e Caserta.

I pagamenti puntuali sono più frequenti nel settore dei servizi finanziari (47% dei casi a fronte di un 8,6% di ritardi gravi). Bene anche l’industria e la produzione (41,8% di imprese puntuali, 7,3% di ritardi gravi). Nel commercio al dettaglio invece è puntuale solo il 25,7% a fronte di un 17,3% di pagamenti oltre il mese di ritardo.

Le piccole aziende primeggiano sia per puntualità che per ritardo: sono virtuose nel 37,5% dei casi e pagano con ritardi gravi il 12% delle volte, mentre le grandi realtà sono virtuose solo nel 13,9% dei casi, ma anche raramente in forte ritardo (5,6%). Performance positive per le piccole imprese, che abbinano un tasso di puntualità poco più basso di quello delle micro (35,5%) a una ridotta percentuale di ritardi gravi (6,6%). Situazione intermedia infine per le medie imprese, con il 26,2% di operatori puntuali, ma con il più basso numero di imprese gravemente ritardatarie, pari al 5,2%.

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