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Giovedì, 28 Marzo 2024
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A cura di Carlo Sala

Quanto paga l'Italia alla Ue e cosa succede se smette di pagare

Uscire dalla Ue è operazione complessa ma non impossibile, come dimostra la Brexit, restarci ma non pagare la quota associativa, come minacciato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, è invece ancor più complicato, perché se non si esce si incorre in procedimenti giudiziari e richieste di risarcimento.

L’Italia paga per la membership Ue molto meno di 20 miliardi: nel 2017, secondo quanto risulta dal sito della Commissione Ue dedicato al bilancio comunitario, l’Italia ha versato 12 miliardi di euro; nel 2016 quasi 14 miliardi nel 2016, nel 2015 14,7 miliardi e nel 2014 14,6 miliardi. La Commissione calcola mensilmente i suoi bisogni di cassa, calcola le quote dovute dai vari Stati e invia le richieste.

L’Italia paga comunque più di quanto riceve dalla Ue, è cioè un contributore netto: nel 2017 ha ricevuto dalla Ue 9,8 miliardi, nel 2016 11,6 miliardi, nel 2015 12,3 miliardi e nel 2014 10,7 miliardi. Il “saldo” dunque tra quanto versato e quanto ricevuto ammonta a 2,2 miliardi nel 2017, 2,4 miliardi nel 2016 e nel 2015 e 3,9 miliardi nel 2014.

Come spiega Fabio Colasanti, direttore del dipartimento “Budget” della Commissione Ue dal 1996 al 1999, "la maggior parte dei soldi versati restano nel Paese, in Italia ad esempio nel conto corrente della Commissione europea presso il Tesoro. La parte che viene trasferita all’estero sono solo i contributi netti".

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L’Italia ha l’obbligo legale di pagare la sua quota di bilancio Ue come ha ricordato anche il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi e ove si rifiutasse di pagare parte del suo contributo, in proporzione a quanto speso per i migranti sbarcati sulle sue coste, verrebbe portata di fronte alla Corte di giustizia e condannata a ripagare, con pesanti interessi, quanto anticipato da Bruxelles, con fondi di emergenza, a copertura della quota attesa e non versata dall’Italia. Se invece sospendesse completamente i versamenti, di fatto si metterebbe fuori dall’Europa, con conseguenze come l’attivazione dell’articolo 7 del Trattato della Ue riservata a chi viola i principi dell’Unione.

L’Italia potrebbe essere espulsa dalla Ue, di certo perderebbe i contributi che riceve in virtù della sua membership: se infatti l’attivazione dell’articolo 7 rappresenta l’extrema ratio, lo scontro frontale tra Ue e Italia, la sospensione dei contributi sarebbe la prima misura che verrebbe adottata, in via cautelare, in attesa di decidere cosa fare con l’associato che non versa la quota associativa.

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