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Martedì, 16 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Come funzionerà il reddito di inclusione per famiglie povere

Contrastare la povertà è diventato un obbligo di legge, sotto forma di Piano nazionale contro la povertà che introduce il reddito di inclusione (Rei). Il Reddito di inclusione è rivolto alle persone in povertà assoluta (cioè in difficoltà a far fronte alle spese essenziali), a partire dalle famiglie con minori, con disabilità grave, in cui sono presenti donne in stato di gravidanza accertata o persone disoccupate con più di 55 anni di età.

Le famiglie in povertà assoluta sono stimate in circa 400mila unità, pari a un milione e 770mila individui.

L’accesso al Rei verrà consentito sulla base dell’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente tenendo conto dell’effettivo reddito disponibile e della capacità di spesa. Il disagio economico viene individuato in presenza di un Isee inferiore o uguale a 3.000 euro (in assenza di altri trattamenti economici che riducano tale disagio).

Il Rei colma la differenza tra reddito disponibile e soglia di povertà e sarà corrisposto ogni mese; l’importo del 'bonus' erogato verrà calcolato in base al numero dei componenti del nucleo familiare.

Il Rei sostituirà il sostegno per l'inclusione attiva (Sia) che prevede l'erogazione di un beneficio economico di 400 euro mensili, condizionata all'adesione a un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa, in favore delle famiglie in condizioni di fragilità sociale e disagio economico.

Il Rei è subordinato alla residenza in Italia ed è rinnovabile: se ne potrà beneficiare in presenza dei requisiti richiesti anche una volta che fosse stato sospeso perché si era usciti dallo stato di indigenza, se si ricade in tale indigenza, a patto di essere legalmente (secondo le norme europee sull’immigrazione) in Italia.

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