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Venerdì, 29 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Come utilizzare al meglio i termosifoni e quando accenderli

Arriva il tempo di accendere il riscaldamento e Qundis, tra i principali player nel settore dei misuratori e dei sistemi per la contabilizzazione del calore, fornisce alcuni suggerimenti per sfruttare al meglio i propri termosifoni.

Il termosifone va ripulito prima di essere riacceso: occorre anzitutto eliminare l’aria presente nei tubi e poi effettuare una buona pulizia per rimuovere tutto ciò che può essersi depositato sui termosifoni durante la stagione estiva.

I termosifoni non vanno mai coperti in alcun modo perché questo riduce l’efficienza del radiatore, costringendolo a lavorare di più (e a pesare di più sulla bolletta). In caso di necessità, mensole sopra i caloriferi o specchi che li nascondono non dovrebbero mai avere una distanza inferiore ai 30 centimetri.

I consumi energetici vanno contabilizzati tramite appositi dispositivi, ove non si disponesse di tali contabilizzati occorre installarli, adeguando i propri impianti, così da mettersi a norma. Al di là degli obblighi di legge, inoltre, monitorare tutti i propri consumi insieme fa diminuire il consumo di calore fino al 30%.

Sfruttare la luce del sole e dormire con le tapparelle abbassate: di giorno è bene aprire le finestre per far cambiare aria solo nelle ore più calde della giornata e per non più di 15 minuti, quando fa buio conviene abbassare le tapparelle per mantenere in casa il calore evitandone la dispersione.

Rispettare la propria zona climatica di appartenenza in base alle norme del 1993 sugli impianti termici degli edifici.

Quando accendere i termosifoni in Italia

Il territorio italiano è infatti suddiviso in 6 zone climatiche, in base alle quali è determinato il periodo annuo e giornaliero in cui si possono tenere accesi i termosifoni. La zona A include i Comuni di Lampedusa e Linosa e Porto Empedocle, nei quali i termosifoni possono essere accesi dall’1 dicembre al 15 marzo per 6 ore al giorno. La zona B raggruppa le province di Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo; Reggio Calabria, Siracusa e Trapani e prevede accensione per 8 ore al giorno dal’1 dicembre al 31 marzo. Nella zona C (province di Imperia Latina, Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto) l’accensione è consentita per 10 ore al giorno dal 15 novembre al 31 marzo, nella D (province di Genova, La Spezia, Savona, Forlì, Ancona, Ascoli Piceno, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Pesaro, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Siena, Terni, Viterbo, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Foggia, Isernia, Matera, Nuoro, Pescara, Teramo, Vibo Valentia)  per 12 ore dall’1 novembre al 15 aprile. La zona E include le province di Alessandria, Aosta, Asti, Bergamo, Biella, Brescia, Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Novara, Padova, Pavia, Sondrio, Torino, Varese, Verbania, Vercelli, Bologna, Bolzano, Ferrara, Gorizia, Modena, Parma, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini, Rovigo, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza, Arezzo, Perugia, Frosinone, Rieti, Campobasso, Enna, L’Aquila e Potenza, nelle quali il termosifone può essere utilizzato dal 14 ottobre al 15 aprile per 14 ore su 24. Infine le province di Cuneo, Belluno e Trento sono raggruppate nella zona F, quella considerata climaticamente più rigida: per loro non vi sono limitazioni né di orario giornaliero né di periodo nel corso dell’anno durante il quale far funzionare i termosifoni.

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