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Giovedì, 28 Marzo 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Nuove accise sui carburanti? Intanto si paga ancora per il terremoto del 1968 in Belice

Per gli interventi nelle zone del centro Italia colpite da terremoti e maltempo, per i quali sono già stati raccolti alcuni milioni tramite sms di solidarietà, si ipotizza il rincaro delle accise sui carburanti. Intanto però gli italiani continuano a pagare accise per terremoti verificatisi ormai molti anni fa, come ricorda l’ufficio studi della Cgia di Mestre.

Da settembre al 31 gennaio le accise per terremoti sui carburanti hanno fruttato 1,847 miliardi per le sole voci ufficialmente legate ai finanziamenti per la ricostruzione delle 5 aree colpite da terremoti negli ultimi 50 anni: Belice (1968), Friuli (1976), Irpinia (1980), Abruzzo (2009) ed Emilia Romagna (2012).

La somma delle accise in vigore è pari a 0,11923 euro al litro e  fornisce all’erario circa 4 miliardi di euro all’anno. Nel dettaglio, tale gettito è così ripartito: 0,00516 euro per il Belice, 0,05113 per il Friuli, 0,03873 per l’Irpinia, 0,00420 per l’Abruzzo e 0,02000 per l’Emilia Romagna. Oltre a quelle per i terremoti, sul carburante pesano altre accise, per eventi ancor più remoti: per la guerra di Abissinia (1935), per la crisi di Suez (1956), per il disastro del Vajont (1963), per l’alluvione di Firenze (1966), per la missione in Libano (1983), per la missione in Bosnia (1996) e per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri (2004).

In 5 mesi l’erario ha guadagnato 10,028 miliardi grazie a tutte le accise in vigore sui carburanti. Le 5 accise legate a terremoti passati - 1,847 miliardi - hanno dunque rappresentato una voce minoritaria (meno del 5% totale) del prelievo.
 

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