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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Asso di denari

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A cura di Carlo Sala

Il traffico poco fluido minaccia la produttività italiana e costa 3 punti di Pil

Inutile cercarla nel contratto di governo, la produttività non figura nel documento, ma secondo l’ultimo TomTom Traffic Index Report a minare la capacità dell’Italia di produrre e creare ricchezza contribuiscono non poco la scarsa fluidità del traffico e il tempo che si perde di conseguenza negli spostamenti.

Gli italiani sono al terzo posto in Europa per tempo perso nel traffico (38 ore l’anno) dietro ai cittadini di Regno Unito e Belgio, bloccati rispettivamente per 45 e 39 ore all’anno. La media europea è vicina alle 30 ore annue. 

I lavoratori che in Italia usano l’auto sono il 69% del totale degli occupati, secondo recenti stime contenute nella prima edizione dell’Osservatorio europeo della Mobilità, contro l’86% sul totale di chi utilizza mezzi privati per andare a fare la spesa e il 64% di chi utilizza mezzi privati per accompagnare i figli.

Gli italiani che vanno al lavoro in auto perdono l’1% della loro capacità produttiva annuale fermi negli ingorghi. L’indicatore sviluppato dai tecnici di TomTom (basato sui dati di traffico del 2016 a livello europeo) ha infatti preso come riferimento un percorso medio di 30 chilometri al giorno soltanto nei giorni lavorativi, quindi 220 giorni all’anno e non 365.

La scarsa fluidità del traffico pesa per il 3% del Pil italiano, cioè tra i 30 e i 50 miliardi di euro ogni anno, stando alle valutazioni di uno studio svolto da The European House Ambrosetti per Finmeccanica. Oltre a minor ricchezza prodotta, la scarsa fluidità del traffico comporta anche maggiori oneri: gli ingorghi sono ritenuti responsabili del 27% della anidride carbonica emessa in Italia ogni anno (un livello superiore di 3 punti rispetto alla media europea) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità avverte che il traffico stradale è la principale fonte dell’esposizione umana a fenomeni acustici che superano la soglia di 55 decibel, con conseguenza negative su salute e capacità produttiva delle persone: il perdurare dell’esposizione ai rumori e il ripetersi di questo stress rischia di aprire la strada a malattie cardiovascolari, deficit cognitivo, disturbi del sonno, ipertensione, oltre a un fastidio continuo che impedisce concentrazione sul lavoro.

Dal lunedì al venerdì, gli italiani dedicano in media 10 ore e 40 minuti a testa agli spostamenti, un’ora in più a settimana rispetto alla media europea, spendendo in totale 556 ore all’anno in movimento: praticamente 23 giorni interi all’anno.

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