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Venerdì, 29 Marzo 2024
Capitale sociale

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A cura di Giuseppe De Marzo

Miseria Ladra: per combattere povertà, mafie e uscire dalla crisi

Uno dei principali problemi del nostro Paese in questo momento è la povertà. Per comprendere cosa stia succedendo basta osservare i dati Istat: per il rapporto del 2012 sono 9,5 milioni le persone in povertà relativa e 4,8 in quella assoluta. Per Eurostat un italiano su tre è a rischio povertà. Il rischio di rimanere in condizioni di indigenza nel nostro paese è tra i più alti d’Europa: 32,3% rispetto alla media del 26%. Un problema che si riflette anche nel campo dell'istruzione e riguarda anche i più piccoli: la dispersione scolastica ha subito un'impennata, arrivando al 18,2% contro il 13,5% della media europea e i minori indigenti sono passati da 723 mila a oltre un milione.

In aumento anche gli homeless: se ne stimano circa 50 mila, soprattutto a nord-ovest (38,8%). Il 63% delle famiglie ha ridotto la spesa alimentare e una famiglia su quattro soffre di deprivazione materiale grave.

Poi c'è il lavoro: oltre 3,2 milioni di disoccupati, più del 40% di disoccupazione tra i giovani con punte ben oltre il 50% al sud, 4 milioni di precari. Anche in questo caso l'Europa ci ha già bacchettati: La commissione 'Employment and Social Developments in Europe Review' denuncia come anche il 12% degli occupati non riesce più ad arrivare a fine mese. Solo Romania e Grecia hanno percentuali più elevate delle nostre.  

Chi beneficia di più di questa situazione? Le mafie: sono 54 i clan impegnati in attività di riciclaggio e usura. Così la corruzione si sostituisce al rispetto delle regole e della convivenza fondata sulla certezza del diritto, inquinando ulteriormente il clima della nostra democrazia. Le attività delle mafie vanno avanti indisturbate e rinvigorite: sono 93,5 i crimini ogni giorno contro l’ambiente, aumentati del 170% negli ultimi tre anni, come denuncia l’ultimo rapporto sulle ecomafie di Legambiente.  

Il nostro Paese sta pagando un prezzo molto più alto di quello che immaginiamo per la crisi. I dati sul 2013 parlano di un ulteriore peggioramento delle condizioni economiche e sociali: aumento della povertà, maggiori ingiustizie sociali ed ambientali, frammentazione della coesione sociale, corruzione, difficoltà, limitazioni e tagli nell’erogazione dei servizi sociali. Tutti fattori che rendono ancora più grandi le disuguaglianze, favorendo il circolo vizioso che riproduce la crisi.

Se l'Europa da un lato ci fa notare diverse problematiche, il suo quadro normativo complica ulteriormente il contrasto alla povertà ed alle mafie per rilanciare l’economia. L'austerità e i trattati di stabilità tagliando welfare e servizi riducono sempre più la spesa per il sociale, considerata come un costo insopportabile, un 'investimento a vuoto'. Intanto le banche hanno però ricevuto sostegni per 4 trilioni di euro.

La crisi sociale non riguarda solo il nostro Paese, ma tutto il continente: 126 milioni di poveri, 43 milioni di affamati e 27 milioni di disoccupati sono ne sono testimonianza.

Quest'emergenza ha portato il Gruppo Abele al lancio di 'Miseria Ladra', una campagna, con l'appoggio di Libera e di centinaia di realtà del sociale e del volontariato laico e cattolico. Sono state così elaborate dieci proposte per intervenire sulle situazioni emergenziali e anche contigenti che vanno affrontate e risolte, alla base della crisi. Solo supportando quegli 'investimenti a vuoto' per il welfare e il sociale si potranno contrastare mafia e povertà ma soprattutto gettare le basi per una nuova Europa dei Diritti, in modo da poter uscire dalla crisi non solo come Paese ma come intero continente. La campagna in questi giorni verrà presentata in diverse località della Calabria, a Reggio, Catanzaro e Crotone.

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