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Giovedì, 28 Marzo 2024
Capitale sociale

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A cura di Giuseppe De Marzo

Perché Miseria Ladra ha firmato per i referendum contro l'austerità

Se partiamo da punto di vista delle vittime ci rendiamo conto subito come la crisi nel nostro Paese sia lontana dal passare. Lo abbiamo sottolineato spesso: secondo i dati Istat ed Eurostat i soggetti in povertà relativa in Italia sono arrivati a 10 milioni e 48mila, quelli in povertà assoluta a 6 milioni e 20mila. Se guardiamo alla situazione dei minori del nostro Paese scopriremo che sono un milione e 400mila circa quelli in condizioni di indigenza.

Dall'inizio della crisi non ci sono stati miglioramenti. L'austerity e le scelte di politica economica che sono state fatte dal 2008 fino ad adesso non hanno fatto fronte a questa situazione disastrosa, anzi. Libera, Gruppo Abele e Miseria Ladra hanno sempre sottolineato perché quando la democrazia è debole le mafie diventano più forti.

Stefano Rodotà, costituzionalista di fama internazionale e uno dei primi a sottoscrivere la nostra campagna, ha più volte spiegato come la povertà sia illegale, cioé fuori dalla legalità sancita dalla Costituzione:

All'interno della legalità costituzionale la povertà non ha posto, è una violazione della legalità, perché violazione in primo luogo della dignità delle persone, delle eguaglianze di ciascuno nei confronti dell'altro, del rispetto reciproco

GUARDA IL VIDEO DELL'INTERVENTO DI STEFANO RODOTA'

Ebbene l'austerity, invece, non ha fatto altro che ledere la dignità umana: per questo un anno e mezzo fa, come Libera e Gruppo Abele abbiamo deciso di iniziare a parlare di politiche economiche. In questo contesto le mafie hanno rinvigorito la propria forza, facendo un salto di qualità. In un periodo di contrazione del credito e mancanza di liquidità, le associazioni a delinquere concedevano prestiti, facevano investimenti e davano anche un lavoro a chi lo aveva perso. Se il welfare e lo stato sociale avessero avuto pronti aiuti, finanziamenti e fossero stati rafforzati in questi anni, nessuno si sarebbe rivolto alle reti malavitose.

Per tutte queste ragioni come campagna per la dignità umana e per l'eliminazione della povertà abbiamo deciso di appoggiare e sostenere il comitato promotore dei 4 referendum contro l'austerity. La proposta è quella di firmare per quattro quesiti con cui abrogare alcuni passaggi della legge 243 del 2012, che dà attuazione all'introduzione del principio di pareggio del bilancio in Costituzione e impone vincoli aggiuntivi rispetto alle norme europee e fiscal compact.

Le politiche di austerità non hanno fatto altro che svilire welfare e lavoro mentre le banche sono state inondate di liquidità, utilizzata per fare profitti attraverso la finanza internazionale invece di essere investita nell'economica reale per rilanciare e sostenere la domanda. L'introduzione del pareggio di bilancio nella nostra Costituzione non è stato discusso con chi avrebbe portato nella propria quotidianità le conseguenza di questa scelta. Consultare gli italiani e le italiane attraverso il referendum sulle politiche economiche che hanno sottratto diritti in nome della crisi avendo avuto come unico risultato il raddoppio della povertà, è il modo giusto per cercare di invertire la rotta degli ultimi sei anni.

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