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Giovedì, 28 Marzo 2024
Curarsi mangiando

Curarsi mangiando

A cura di Francesco Garritano

Bimbi a tavola, quanto influiscono i gusti della mamma nella scelta del cibo? Lo studio

I nostri gusti sono il frutto delle scelte alimentari dei nostri genitori, in particolare delle nostre mamme, lo dimostra uno studio che ne spiega anche il meccanismo che si verifica a livello cerebrale.

La mamma è sempre la mamma

Fin dalla nascita, anzi ancor prima, le nostre scelte alimentari dipendono da quelle delle nostre madri poiché rispettano il loro modo di mangiare sin da quando eravamo nel pancione. Non vi è mai capitato di parlare con vostra mamma chiedendo cosa mangiasse maggiormente durante la gravidanza, riscoprendo poi che si tratta anche del vostro cibo preferito? Ebbene sì, è una condizione che si verifica quasi sempre.

Le scelte alimentari che però facciamo nella nostra vita non sono solo dettate dal periodo della gravidanza, ma se ci riflettiamo bene, da sempre abbiamo mangiato ciò che nostra mamma ha cucinato e non altro, per cui risulta quasi logico ciò che stiamo dicendo. Le preferenze che si generano durante l’infanzia durano anche nell’età adulta, condizionando comportamenti alimentari che possono spesso risultare dannosi, se in famiglia, ad esempio, si mangia male.

Alcuni ricercatori, però, hanno voluto capire come fosse possibile, individuando le specifiche aree cerebrali coinvolte.

Lo studio

Nello studio sono stati coinvolti 25 bambini di età compresa fra gli 8 ed i 14 anni, monitorati tramite risonanza magnetica funzionale, una tecnica in grado di verificare quali aree del cervello si attivassero durante la scelta di un alimento piuttosto che di un altro.

È stato chiesto ai bambini di dare un punteggio di preferenza a 60 cibi differenti, per poi indicare con quale intensità desiderassero gli stessi alimenti e con quale probabilità le loro mamme avrebbero scelto per loro un determinato alimento.

Ciò che è emerso è stata la combinazione dei propri gusti e di quelli delle madri nella scelta di un cibo piuttosto che di un altro, poiché si attivavano contemporaneamente due centri cerebrali: nel momento in cui sceglieva autonomamente il bambino si attivava la corteccia prefrontale ventromediale, coinvolta nei meccanismi di ricompensa (ad esempio la dipendenza da zuccheri, ecc.), mentre quando si chiedeva di scegliere in base a ciò che avrebbero preferito le loro madri, la risonanza magnetica mostrava l’attivazione della corteccia prefrontale dorsolaterale, coinvolta, invece, nell’autocontrollo. Ma di maggiore importanza è stata l’azione inibitoria della corteccia prefrontale dorsolaterale sull'attività della corteccia prefrontale ventromediale quando i bambini sceglievano il loro cibo preferito, sottolineando, quindi, che le preferenze dei genitori influenzano tantissimo le scelte alimentari dei propri figli anche in età adulta.

Non è solo colpa della mamma

Dopo aver spiegato, quindi, come sia incidente l’influenza della mamma nelle scelte alimentari di un figlio, mi preme dire che risulta importantissimo educare la propria prole a mangiare bene fin da piccoli: insegnare come mangiare ad un bambino di cinque anni, significa crescere un adulto consapevole delle proprie scelte alimentari; per poterlo fare, però, bisogna imparare a mangiare e cambiare il nostro stile di vita.

Però, non è sempre colpa della mamma se scegliamo di mangiare in un certo modo, poiché esistono diversi fattori che possono influenzare le nostre scelte:

  • Sensoriali: guidate dai nostri cinque sensi;
  • Salutistiche: guidate dalla volontà di rimettersi in forma;
  • Etiche-culturali: guidate dalla religione che si professa o dalle tradizioni;
  • Psicologiche: guidate dalla necessità di sfogarsi mangiando;
  • Ludiche: guidate dalla volontà di evadere dalla perfezione, concedendosi qualche piacere.

I fattori sono tanti, ma l’educazione alimentare che possiamo impartire a casa è di fondamentale importanza.

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