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Sabato, 20 Aprile 2024
Curarsi mangiando

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A cura di Francesco Garritano

Cistite, quando il fastidio crea dolori e disagi

Quante volte vi capita di trovarvi in forte disagio per i problemi relativi alla cistite? Tanto dolore ma anche imbarazzo: chi ne soffre lo sa bene! Eppure, il più delle volte, ci sono numerose possibilità di trattamento, senza ricorrere a cure farmacologiche, per gestire il problema: vi auguro una buona lettura!

Cistite: un fastidio davvero imbarazzante

Sono numerosi i pazienti che giungono presso il mio studio con problemi di cistite e disturbi dell’apparato urinario. La cistite forse è uno tra i disturbi che più frequentemente colpiscono le vie urinarie ed i soggetti più colpiti sono proprio le donne ed i bambini. La cistite è l'infiammazione della vescica causata da agenti batterici, quali gli stafilococchi, i colibacilli, il Proteus, la Klebsiella e altri, per via ascendente, cioè dalla vagina attraverso l'uretra verso la vescica oppure per via discendente, cioè da rene o intestino verso la vescica. Altre cause possono essere : anomalie congenite del tratto genito-urinario, un impedimento al deflusso normale di urina per la presenza di un calcolo, di un'ipertrofia della prostata o di una neoplasia, la gravidanza, il prolasso o l'incontinenza urinaria; talvolta la cistite può essere provocata dall'uso del catetere. Esiste una forma acuta e una forma cronica di cistite.

  • La forma acuta insorge di solito all'improvviso ed è caratterizzata da tenesmo vescicale, cioè lo stimolo doloroso seguito dall'emissione di poche gocce di urina, da bruciore specialmente al termine della minzione, da piuria, cioè l'emissione di urina contenente pus, e da ematuria, cioè presenza di sangue nell'urina, da un senso di peso nella zona bassa dell'addome, talvolta da una febbre modesta che può diventare alta e con brividi in caso di ritenzione vescicale purulenta. L'urina può assumere un caratteristico odore di ammoniaca dovuto alla reazione chimica di alcuni batteri, come per esempio il Proteus, con l'urea.
  • La forma cronica generalmente è determinata dall'evoluzione della forma acuta. I sintomi sono gli stessi della cistite acuta, ma meno intensi, più prolungati e con la tendenza a ripetersi. Talvolta la forma cronica è associata ad altre patologie delle vie urinarie.


Altre cause possono essere di natura indiretta: la cistite può insorgere in conseguenza alle fistole intestinali, ovvero comunicazioni patologiche tra un distretto (intestino) e un altro (vescica, vie genitali, peritoneo) come avviene per la patologia autoimmune del Crohn; altre cause sono associabili a colite, uso inappropriato di antibiotici ed antimicotici, chemioterapia e radioterapia, uso di jeans o pantaloni troppo stretti , abuso di detergenti intimi che alterano di molto il pH e le difese immunitarie, candidosi. Influenze negative che possono causare l’infezione possono dipendere anche da metalli pesanti derivanti dall'inquinamento ambientale, dalla presenza di otturazioni in amalgama o di protesi di tipo ortopedico.

Come si presenta la cistite?

Penso che sappiamo benissimo che i sintomi della cistite più comuni sono bruciore intenso all’atto della minzione, associato talvolta a bruciori interni lungo la via urogenitale, e talvolta possono comparire dolori a carico della vescica, qualche volta febbre e tracce di sangue nelle urine. Dalle analisi ematochimiche si possono evidenziare VES e linfociti  elevati, pH urinario più acido, presenza di cellule di sfaldamento delle basse vie. Nel momento  in cui si hanno i sintomi, è bene fare un’urinocoltura per capire se è presente una cistite batterica e andare a discernere l’agente eziologico che ha causato l’infezione.

Cistite: gestione e trattamento

Bisogna sempre capire quali sono le cause che hanno determinato l’insorgenza di questo fastidioso problema, per procedere alla risoluzione e al trattamento.  Passiamo ora alla parte più interessante di questo articolo: come affrontare naturalmente il problema. Innanzitutto, è bene evitare gli zuccheri raffinati: questo poiché, quando la cistite è di natura batterica, la proliferazione dei batteri è favorita dallo zucchero. Quando la cistite dipende da una cattiva permeabilità intestinale e i batteri passano da un distretto ad un altro facilmente, come quello uro-genitale, si deve provvedere alla calma insulinica, si preferisce di evitare gli alimenti che causano infiammazione e si devono ridurre gli alimenti industrializzati come bevande zuccherate e succhi di frutta confezionati, alcol, caffè, formaggi e insaccati, ma anche il peperoncino, il pepe e gli alimenti piccanti che potrebbero peggiorare la sintomatologia legata al bruciore.

Bisogna ricordarsi sempre di arricchire i piatti con fibre e cereali integrali, frutta e verdura fresca di stagione, preferibilmente diuretica, quali finocchi, verdure a foglia verde, cetrioli, indivia belga, ananas, mandarini, fragole, melone, anguria. Voglio ricordarvi che particolare importanza riveste il frutto del mirtillo, perché il suo estratto presenta efficacia diuretica e depurativa per le vie urinarie e impedisce l’adesione dei batteri alle pareti della vescica.
Per quanto riguarda l’integrazione, di utile importanza risulta l’assunzione di bioflavonoidi, vitamine e minerali, in particolare di rame, zinco, manganese, vitamina A o betacarotene, vitamina C,  oxiprolinati  come il manganese, il rame , lo zinco, il magnesio, litio, pidione, per un periodo di almeno 4-6 settimane  In fase acuta, oltre a bere molto e beneficiare le vie urinarie, è importante assumere tisane di malva depuranti.
In caso di cistite cronica o recidivante, consiglio vivamente di usare il D-mannosio, un particolare zucchero derivato dalla betulla o dal larice, che impedisce che i batteri (in particolare Escherichia coli) aderiscano alla parete vescicale, facilitando invece il loro drenaggio verso l'esterno, assunto per un periodo anch’esso di almeno 4-6 settimane.  Al D-mannosio si può associare  il Mirtillo rosso americano o Cranberry, l’olio essenziale di Malaleuca, l’olio di ribes nero e l’olio di Perilla, per cicli di circa un mese, soprattutto se in associazione alla cistite vi è un’iperproliferazionefunginea come nella candidosi.

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